MILANO. Arriva per la prima volta in Italia, in mostra al Palazzo della Triennale di Milano, The Ballad of Sexual Dependency della fotografa statunitense Nan Goldin (Washington, 1953).
A cura di François Hébel, questo è un diario visivo autobiografico e universale sulla fragilità degli esseri umani, che racconta di vita, sesso, trasgressione, droga, amicizia, solitudine. Un work in progress avviato agli inizi degli anni Ottanta, riconosciuto tra i capolavori della storia della fotografia.
Lo sguardo di Nan Goldin abbraccia ogni momento della propria quotidianità e del proprio vissuto. L’artista fotografa se stessa e le travagliate vicende dei suoi compagni, nella downtown di Boston e New York, tra gli anni ’70 e ’80.
La sua è una fotografia istintiva, incurante della bella forma, che va oltre l’apparenza, verso la profonda intensità delle situazioni, senza mediazione alcuna. Nella totale coincidenza del percorso artistico con le vicende di una biografia sofferta e affascinante, Nan Goldin ha indubbiamente creato un genere: studiate, utilizzate e imitate in tutto il mondo, le sue immagini sono un modello rimasto intatto fino a oggi.
L’installazione è costituita da una scenografia ad anfiteatro che accoglie il pubblico e consente la visione dell’opera: circa 700 immagini a colori montate in sequenza filmica, per una durata di 45 minuti, e accompagnate da una colonna sonora che spazia dal punk all’opera. Completano l’esposizione materiali grafici e alcuni manifesti originali, utilizzati per le prime performance di Nan Goldin nei pub newyorkesi.
Nan Goldin. The Ballad of Sexual Dependency
Dove: La Triennale di Milano, Viale Emilio Alemagna 6, Milano
Quando: dal 19 settembre al 26 novembre 2017
Orari: da martedì a domenica, ore 10.30 – 20.30
Info: Triennale