Prima italiana per Kyle Thompson, giovane star della fotografia statunitense, che arriva alla Reggia di Caserta con le sue fotografie concettuali dove persone, spesso lui stesso, e luoghi concorrono a mettere in scena storie, situazioni apparenti, surreali, oniriche.
Giovanissimo si allontana dai sobborghi di Chicago, dov’è cresciuto, per andare alla scoperta di luoghi dove l’umano non è, o non è più, presente: case abbandonate, foreste vuote, fiumi, laghi. Popola questi luoghi di sé, traendone spesso autoritratti surreali e bizzarri, ambientati in atmosfere e luoghi pregnanti, talvolta incombenti e allo stesso tempo effimeri. In questi contesti l’artista esplora, senza influenze esterne, le proprie emozioni e le sensazioni che quelle ambientazioni gli suscitano. Interviene sulla scena con acqua, fumo, effetti di luce e con oggetti della sua quotidianità o della sua storia. Per rafforzare il racconto o guidare l’osservatore.
“Necessitavo di un modo per incanalare le mie emozioni. Sentivo che gli autoritratti le esprimevano. Senza dover ricorrere alle parole. Avevo una terribile difficoltà nel rapportarmi con le persone, quindi ho finito per usarmi in quasi tutte le mie foto, passando parecchie ore ogni giorno nel girovagare da solo attraverso foreste vuote facendomi autoritratti grazie al timer delle mie fotocamere. Musica, emozioni, qualsiasi cosa accada nella mia vita, cerco di ispirarmi a tutto, raramente ricordo i miei sogni, ma ho scattato alcune foto basandomi sui sogni alcune volte” spiega l’artista.
La ricerca di ambienti e di sensazioni lo ha poi spinto in molti altri contesti, sino a condurlo nell’est Europa, alla ricerca dei luoghi dei suoi antenati.
Nell’ultima serie di foto Ghost Town (2015) Kyle esplora una città abbandonate e inondate; frammenti di vita e ricordi d’infanzia si fondono in scatti malinconici e introspettivi in cui l’acqua, che avvolge la città, rappresenta la depressione infantile del giovane e rappresentano l’unico mezzo in grado di alterare e deformare la realtà fino a farci riconoscere in essa. Come in un viaggio onirico Kyle ci guida tra le ombre, le luci e l’anima di questi luoghi, apparentemente vuoti ma ricchi di ricordi di chi li ha vissuti e di chi per la prima volta li esplora.
Thompson considera lo spazio naturale come una sorta di palcoscenico in cui un leggero spostamento dell’obiettivo della camera distruggerebbe l’illusione creata e metterebbe in luce il vero contesto della scena. Il progetto da lui ideato per questa esposizione alla Reggia di Caserta mira a dare un altro sguardo sul rapporto tra spazio urbano e natura.
Di conseguenza, le immagini sono concepite in dittici: una di maggiori dimensioni sarà sempre un autoritratto dell’artista immerso in questi spazi naturali all’interno di aree urbane, l’immagine più piccola invece sarà quella che romperà l’illusione e farà vedere il vero ambiente in cui questa “natura” è immersa.
Kyle Thompson. Open stage
Dove: Reggia di Caserta, viale Giulio Douhet, Caserta
Quando: fino al 4 giugno 2018
Orari: dalle 8,30-19,30. Martedì chiuso.
Ingresso: 12 euro; ridotto 6 euro.
La mostra è promossa dalla Reggia di Caserta in collaborazione con la galleria aA29 Project Room, Milano/Caserta e gode del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.