Dedicata alla Capitale, alla periferia e alle sue contraddizioni, la mostra “Roma” presenta oltre 100 fotografie di Massimo Siragusa.
L’esposizione, curata da Giovanna Calvenzi, accompagna il visitatore lungo un viaggio nelle periferie romane, che il fotografo catanese conosce e studia da tempo.
Una viaggio tra le contraddizioni e la bellezza di Roma
Le periferie romane vengono narrate attraverso lo sguardo attento della sua macchina fotografica, come fossero quasi un documentario. Luoghi in cui i paesaggi, con i reperti del passato e dell’antico splendore di Roma, coesistono con le palazzine degli anni Sessanta, con le strade trasformate in parcheggi e con le costruzioni abusive.
Vincitore di quattro World Press Photo, Siragusa ha scelto come soggetto per la sua mostra una Roma meno riconoscibile. Come lui stesso spiega, una Roma nascosta ed estranea ai flussi turistici. Un’area abitata e vissuta da oltre la metà dei cittadini romani.
Una città caotica con i suoi cancelli, ringhiere, muri, alberi, reperti archeologici, auto, che si
sovrappongono e si confondono in un caos visivo straordinario e unico. È la periferia. Anzi, le
periferie. Diverse tra loro ma accomunate tutte dalla stessa anarchia visiva e architettonica.
Nel suo lavoro, che si è snodato per oltre due anni lungo il perimetro della città, l’artista ha cercato
relazioni, passaggi, dialoghi, quasi a volere tentare di mettere in ordine il caos della realtà.
Giovanna Calvenzi, curatrice della mostra, sottolinea come le periferie raccontate dall’artista non
abbiano bisogno di nomi, ma si inseguano tra loro, diverse e uguali.
Le periferie di Massimo Siragusa sono il limite, i margini di una metropoli che può espandersi o implodere, che soprattutto nei decenni a ridosso del dopoguerra è andata incontro a un’espansione incontrollata, incurante del rispetto delle cromie storiche o degli spazi altrui.
Roma si riconosce ogni tanto dalle emergenze di statue o capitelli, “segnali” che ci ricordano che non potremmo essere altrove. L’atmosfera, la luce, ma soprattutto l’anarchia che accomuna – pur ignorandoli – storia, ricordi, progetti passati e futuri, ci conferma dove siamo. La Roma di Massimo Siragusa è una città dove tutto è possibile e tutto è impossibile.
Un libro per Postcart
La mostra è una selezione dei lavori raccolti nel volume “Roma” edito da Postcart edizioni. Il volume contiene una sceneggiatura inedita di Ugo Gregoretti, testi di Marco Maria Sambo, Giovanna Calvenzi e un racconto di Tommaso Giagni.
Roma. Massimo Siragusa | |
Dove | Museo di Roma in Trastevere, Piazza di Sant’Egidio 1/B, Roma |
Quando | fino al 14 marzo 2021 |
Orari | Da martedì a domenica dalle 10 alle 20. Chiuso lunedì. Verificare orari secondo normative anti Covid-19 |
Ingresso | 8,50 euro per non residenti |
Info | www.museodiromaintrastevere.it |