Artista+Artista. Visioni Contemporanee è il titolo della mostra ospitata alla Galleria Regionale d’Arte contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, a Gorizia.
Artista+artista: l’omaggio al ritratto e all’autoritratto
La mostra si inserisce in un allestimento espositivo dedicato al tema dell’autoritratto e del ritratto d’artista, promosso in questi mesi su tre sedi espositive. Tra queste troviamo il Magazzino delle Idee di Trieste (Io, lei, l’altra. Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste), a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia (Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia) e alla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo. Un complesso che spazia tra opere fotografiche, pittura e installazioni ed è curata da Lorenzo Michelli.
L’esposizione proposta alla Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo si basa su un percorso interpretativo che presta una particolare attenzione alla categoria storico-artistica che, a partire dal Rinascimento, è diventata un vero e proprio genere di successo, un modo per elogiare il ritratto artistico.
Due motivazioni vi sono dietro a questa concezione. La prima è l’identificazione dell’uomo e dell’artista e la seconda la relazione con l’osservatore, gli spettatori. L’indagine è ulteriormente affiancata dai principali obiettivi che da sempre rappresentano la missione della Galleria: la mappatura e la catalogazione della produzione artistica attuale della Regione Friuli Venezia Giulia oltre alla valorizzazione e diffusione artistico-culturale delle stesse opere.
Il percorso, le sezioni
Il percorso è organizzato in due sezioni ben diversificate. La prima è rappresentata dalla fotografia storico-documentativa, con una selezioni di tre collezioni fotografiche che rimarcano, con visioni e intenti diversi, il ritratto di artisti dell’arte contemporanea che spaziano dal ritratto d’autore al reportage. Gli archivi fotografici da cui provengono le immagini sono quelle di Maurizio Frullani, Branko Lenart e Mario Sillani Djerrahian.
Una seconda parte del percorso è un omaggio alle opere d’arte contemporanea realizzate dagli artisti di proposito che sono stati invitati al progetto. In questa sezione, l’artista viene chiamato a vestire il ruolo di detective che crea per parti, segni e oggetti. Tecniche che diventano arte con il medium della pittura, fotografia e installazione. Un’idea che non solo delinea la curatela di un percorso, ma che mette insieme una rappresentazione grafica avvalorata da indizi con i quali lo spettatore coglie il significato dell’esposizione nella sua totalità.
La sezione fotografica storico-documentativa
I ritratti d’artista che documentano questa sezione sono suddivisi in tre gruppi. Il primo è rappresentato da Maurizio Frullani, uno dei più completi e recenti autori d’archivio degli ultimi decenni della Regione.
Da fine anni ’70 fino a pochi mesi del 2015, poco prima della sua scomparsa, Frullani si è contraddistinto per la sua capacità di catturare i ritratti delle più autorevoli personalità del Friuli Venezia Giulia e del Centro Europa. Artisti e letterati colti nei loro studi, piuttosto che in scene in armonia con i propri destini intellettuali.
Branko Lenart, artista sloveno e con base a Graz, è a tutt’oggi identificato nella fotografia documentaria. Per l’occasione, tuttavia, è stato invitato a esporre una serie di 24 ritratti tra i più autorevoli fotografi come Luigi Ghirri, Helmut Newton, Ansel Adams, Nan Goldin, André Kertész e William Eggleston.
Una visione di volti che rappresentano la storia dell’arte fotografica: autentici maestri sacri dell’apparecchio fotografico ripresi da Lenart, regolare visitatore delle rassegne internazionali di fotografia, uno dei quali è Les Rencontres d’Arles, il primo e più longevo festival mondiale della fotografia – che noi amanti di questa arte conosciamo bene.
I ritratti esposti di Mario Sillani Djerrahian sono, invece, frutto dei reportage dell’autore presente alla Biennale di Venezia. Caratterizzate da una visione concettuale e asimmetrica, le immagini spesso sono affiancate in primo piano da segni architettonici che rafforzano la personalità dei raffiguranti.
È una sorta di behind the scene – un dietro le quinte – della rassegna di arte contemporanea nata nel 1895, presa a modello da tutto il mondo. Intellettuali e artisti delle neo-avanguardie, nell’esperienza delle potenti contestazioni che hanno rivisto il modo di proporre arte e cambiare statuti.
Da Vedova a Beuys, da Marina Abramovic a Mario Merz: dietro a questi volti, Mario Sillani Djerrahian codifica la sua visione militante di fotografo concettuale, che ha posto l’attenzione sui confini e l’uso sperimentale dell’apparecchio fotografico.
Le opere site specific
Gli artisti che, attraverso un incontro introduttivo, sono stati invitati a realizzare con il proprio apporto alla completezza del progetto sono: Matteo Attruia, Michele Bazzana, Thomas Braida, Annibel Cunoldi Attems, Luciano de Gironcoli, Franco Dugo, Roberto Kusterle, Alessandra Lazzaris, Maria Elisabetta Novello, Paola Pisani, Anna Pontel, Mario Sillani Djerrahian, Michele Tajariol, Giorgio Valvassori, Aleksander Veliscek.
Il progetto finale è, pertanto, un brainstorming coordinato tra artisti e curatori, portati a realizzare attraverso l’idea di autoritratto e ritratto d’artista, un percorso corale a più voci senza particolari aspettative rappresentative che identificassero le modalità di ognuno.
La mostra, in questa sezione ampia, è composta da tematiche in relazione all’identità e irreperibilità, al non-sense e alla delimitazione con cui rinviare e apprendere, oltre ai limiti legati alla specificità del mezzo fotografico, al sistema dell’arte o agli accertamenti sulle indagini nelle arti visive in generale. Le opere sono, da una parte, ritratti che tendono alla disgregazione, alla chiusura dello sguardo o pezzi di vita intima verso una ripartenza di una nuova relazione extra-quotidiana e artistica. Dall’altra parte, c’è chi ha rappresentato il ritratto con il volto che si unisce in ibrido con il paesaggio, identificazione del sé o chi ambisce a fissare istrioniche maschere per mettere in luce elementi esotici.
Un immaginario che si allinea con le motivazioni inizialmente giustapposte alla motivazione dell’indagine nel ritratto: l’artista non solo dona una visione della sua fantasia ma evidenzia chi è lui come artista, in un gioco d’arte tra rinvii, identità, riconoscimenti, in uno specchiarsi reciproco.
Artista+Artista. Visioni Contemporanee | |
Dove | Galleria Regionale d’Arte contemporanea “Luigi Spazzapan”, via M. Ciotti 51, Gradisca d’Isonzo, Gorizia |
Quando | fino al 18 settembre 2022 |
Orari | da mercoledì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Chiuso il lunedì e il martedì. |
Ingresso | Intero 3 euro; Ridotto 2 euro |
Info | www.musei.regione.fvg.it |