Nino Migliori. L’arte di ritrarre gli artisti è il titolo della mostra con fotografie di Nino Migliori esposta alla Reggia di Colorno fino al 10 aprile 2023.
L’esposizione è la special guest di Colornophotolife 2022, l’annuale festival di fotografia accolto dalla Reggia che fu di Maria Luigia d’Austria, a Colorno nel parmense. La monografica di Migliori conferma la vocazione della Reggia a connotarsi come sede di grandi eventi fotografici, sulla scia delle mostra qui riservate a Michael Kenna, Ferdinando Scianna e Carla Cerati.
Cosa vedere alla mostra di Nino Migliori alla Reggia di Colorno
Del fotografo bolognese Nino Migliori si possono ammirare 86 opere inedite. Di cosa si tratta? Per la maggior parte sono ritratti di artisti da lui frequentati: immagini realizzate tra gli anni Cinquanta ed oggi e che consentono di ripercorrere, attraverso le diverse tecniche adottate, le ricerche e le esplorazioni del mezzo fotografico condotte nel corso di oltre settant’anni di attività. L’esposizione, a cura di Sandro Parmiggiani, vede la direzione di Antonella Balestrazzi.
Le cinque sezioni della mostra di Migliori
In tutto sono cinque le sezioni presentate nella mostra di Migliori alla Reggia di Colorno:
- i ritratti in bianco e nero, avviati negli anni ‘50, quando Migliori è a Venezia e frequenta la casa di Peggy Guggenheim, e sviluppati fino agli anni recenti;
- le immagini a colori nelle quali spesso opera una dislocazione dei piani e talvolta ritaglia le immagini e le ricolloca nello spazio;
- le sequenze di immagini tratte dal mezzo televisivo e concepite come fotogrammi in divenire;
- le grandi trasfigurazioni (100 x 100 cm) a colori in cui Migliori interviene pittoricamente sull’immagine;
- i ritratti recenti in bianco e nero “a lume di fiammifero”, che applicano alcune sue ricognizioni condotte su sculture “a lume di candela”.
I grandi artisti ritratti da Migliori
Molti sono i protagonisti della scena artistica che i visitatori della mostra riconosceranno attraverso i loro ritratti.
Tra questi: Enrico Baj, Vasco Bendini, Agenore Fabbri, Gianfranco Pardi, Guido Strazza, Sergio Vacchi, Luciano De Vita, Salvatore Fiume, Virgilio Guidi, Piero Manai, Man Ray, Luciano Minguzzi, Zoran Music, Luigi Ontani, Robert Rauschenberg, Ferdinando Scianna, Tancredi Parmeggiani, Ernesto Treccani, Emilio Vedova, Lamberto Vitali, Andy Warhol, Wolfango, Italo Zannier; Antonio Gades, Bruno Saetti, Lucio Saffaro, Alberto Sughi, Emilio Tadini; Eugenio Montale, Gian Maria Volonté, Giovanni Romagnoli e Franco Gentilini; Karel Appel, Enzo Mari, Fausto Melotti, Tonino Guerra, Pompilio Mandelli, Marisa Merz, Bruno Munari, Fabrizio Plessi, Arnaldo Pomodoro, Lucio Del Pezzo; Mario Botta, Ugo Nespolo, Elisabetta Sgarbi.
Sulla fotografia di Migliori: la riflessione di Sandro Parmiggiani
“Davanti alle fotografie di Nino Migliori occorre ricordare – evidenzia il curatore, Sandro Parmiggiani – che con lui nulla deve essere dato per scontato: la macchina fotografica, la pellicola (e ora il supporto digitale), le carte su cui vengono stampate le immagini non sono asservite a una funzione prestabilita, ma essa può sempre essere ridefinita ed esplorata in nuove direzioni”.
Migliori è stato, fin dal 1948, uno strenuo indagatore delle possibilità offerte dal mezzo, dai procedimenti tecnici e dai materiali della fotografia; oltre a essere autore di splendide fotografie neorealiste – molti ricordano l’icona de Il Tuffatore, 1951 –, lui si è cimentato con le bruciature sulla pellicola e sulla celluloide, con esperienze su carta e su vetro, con le fotografie di muri e di manifesti, con la ricerca della “faccia nascosta” delle polaroid, con le recenti esperienze con caleidoscopi di diverse dimensioni (due dei ritratti in mostra sono realizzati con questa tecnica): inesauste ricerche e verifiche alimentate dalle visioni e dagli esperimenti che questa sorta di artista-fotografo-sciamano ha condotto nel suo viaggio dentro la fotografia.
Sarebbe dunque limitativa la definizione di “fotografo”, non avendo mai Migliori concepito il mezzo fotografico come mero strumento di conformità agli statuti e ai canoni della fotografia – “una immagine che fissa il reale, in un momento del suo divenire” –, ma qualcosa che poteva permettergli di avvicinarsi a certe visioni che da sempre lo hanno intrigato.
Basta pensare alle esperienze condotte a partire dal 2006, quando decise di fotografare lo Zooforo, l’impressionante bestiario medievale scolpito da Benedetto Antelami sul Battistero del Duomo di Parma, immaginando di restituirne la visione notturna che ne potevano avere gli abitanti della città, e i suoi visitatori, passando accanto alla torre ottagonale e scoprendone, alla luce delle torce, le forme fantastiche che si snodavano lungo il suo perimetro, ricreando nella notte, con opportune coperture, un buio profondo e avvicinando e muovendo lentamente una candela alle formelle, fino a scoprirne il volto segreto.
Da quell’esperienza sono nati cicli in cui Migliori ha fotografato nell’assenza di luce monumenti e sculture, e ha eseguito ritratti di persone nel buio assoluto, con i loro volti illuminati dalla luce di un fiammifero, come documentano alcune fotografie della mostra di Colorno.
Alla Reggia di Colorno vedi la mostra di Ugo Nespolo con lo stesso biglietto
Alla Reggia di Colorno fino all’11 aprile 2023 si può ammirare anche la mostra di Ugo Nespolo utilizzando lo stesso biglietto d’ingresso. In mostra 40 fotografie scattate tra il 1981 e il 1997 nella Grande Mela che ritraggono graffiti, arte di strada, musei, mostre e vetrine di negozi.
Nino Migliori. L’arte di ritrarre gli artisti | |
Dove | Reggia di Colorno, Piazza Giuseppe Garibaldi 26, Colorno (Parma) |
Quando | Dal 15 ottobre 2022 al 10 aprile 2023 |
Orari | Da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Chiuso il lunedì non festivo. |
Ingresso | 10 euro intero; 8 euro ridotto. Il biglietto comprende la visita alla mostra di Ugo Nespolo. |
Info | www.reggiadicolorno.it |