La genialità, l’ironia e lo sguardo surreale di Elliott Erwitt sono in mostra a Firenze. Elliott Erwitt Photographs, così s’intitola la mostra a Villa Bardini, presenta una serie di scatti iconici che lo hanno reso uno dei fotografi più celebri di tutti i tempi.
La mostra di Elliott Erwitt a Firenze è una vera sorpresa
Dopo quasi 20 anni, torna a Firenze una retrospettiva del grande maestro della fotografia. Promosso da Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, a cura di Biba Giacchetti, con il coordinamento di Melissa Camilli e Francesca Lanuara, in collaborazione con Sudest57, il percorso espositivo celebra la lunga vita professionale del fotografo, che ha spento quest’anno 94 candeline.
Questo è un omaggio alla sua capacità compositiva che svela ampi aneddoti e retroscena. Fotografie che offrono uno spaccato della storia e del costume del Novecento attraverso ritratti a grandi star del cinema, potenti del mondo, che vanno oltre i personaggi mostrando la loro intimità e umanità.
70 fotografie leggere, ironiche e reali
Sono circa 70 gli scatti esposti, scelti accuratamente dalla curatrice insieme allo stesso Erwitt, per proporre sinteticamente i suoi tratti distintivi, che raccontano la realtà con leggerezza, lasciando allo stesso tempo tracce profonde.
I capolavori di Erwitt nascono dalle situazioni più diverse, costruite sul lavoro, ricerche personali, casuali e familiari. In mostra si incontrano i famosi ritratti di Che Guevara che sorride, di Kerouac, di Marlene Dietrich. Non mancano le fotografie che hanno fatto la storia come Jackie Kennedy al funerale del marito brutalmente assassinato o il diverbio tra i due leader Nixon e Krusciov, in cui il dito puntato di Nixon lo fa apparire quasi minaccioso, alterando la percezione di chi lo osserva.
Ancora, presenti nella mostra di Firenze i celebri scatti di Marilyn Monroe. Una diva che Erwitt conosceva bene e che ci restituisce in una versione insolita come il famoso scatto in cui appare pensierosa, priva di pose e maschere o nel pieno del suo personaggio all’interno del set di The Misfits, che segnò la fine di un’epoca: la fine del suo matrimonio con lo sceneggiatore del film Arthur Miller ma anche l’ultimo film con Clark Gable, che morirà poco dopo le riprese.
L’amore per i cani, il romanticismo e le foto private
Nel percorso espositivo anche le foto dei suoi amati cani, metafora del genere umano a cui Erwitt ha dedicato numerosi libri. L’artista sceglie l’insolito punto di vista del cane per alcuni servizi di moda su calzature, che entrano nella storia della fotografia come il celebre scatto del chihuahua in maglioncino, o il cane sospeso al guinzaglio del suo padrone.
Il romanticismo di Erwitt esplode in un portfolio di immagini dedicate all’amore, fra queste il bacio di due innamorati riflessi nello specchietto dell’auto al tramonto, rimasta a lungo nel suo archivio e riscoperta in tempi recenti. Ci sono poi foto private, come quella alla sua primogenita Ellen, ancora neonata osservata nel letto dalla madre, e gli autoritratti di Erwitt che trasmettono quanto lui ami prendersi gioco di sé.
Nel percorso espositivo anche un filmato esclusivo di Hudson Lines, girato a casa di Erwitt, in cui il fotografo si racconta.
Elliott Erwitt Photographs | |
Dove | Villa Bardini, Costa San Giorgio 2, Firenze |
Quando | Dal 20 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023 |
Orari | Dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Chiuso il lunedì |
Ingresso | 10 euro intero; 5 euro ridotto |
Info | villabardini.it |