In occasione dei 50 anni dalla scomparsa dell’autore, avvenuta il 2 marzo 1973, il nuovo spazio espositivo Le Stanze della Fotografia di Venezia ospita la mostra Ugo Mulas. L’operazione fotografica.
Gli occhi: l’incontro fra noi e il mondo
L’esposizione, curata dal direttore artistico del nuovo spazio Denis Curti e da Alberto Salvadori (direttore dell’Archivio Mulas), è una tra le più complete fino ad oggi sull’autore.
In mostra 296 opere tra cui documenti, libri, pubblicazioni, filmati e 30 fotografie mai esposte prima al pubblico.
Celebrato autore nella storia della fotografia italiana, Ugo Mulas ha saputo restituire alle arti visive i molteplici generi fotografici, che oggi costituiscono il suo importante archivio. La panoramica delle immagini selezionate si estendono dal campo teatrale alla moda, dalle effigi provenienti dalla sfera delle sue amicizie e letterati, alle fotografie di nudo e ai gioielli.
Si va dalla Biennale d’Arte di Venezia ai protagonisti della Pop Art tra cui Alexander Calder, Christo, Carla Fracci, Dacia Maraini e Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Arnaldo Pomodoro, George Segal.
Indubbiamente le famose fotografie che Mulas che ha realizzato nel campo artistico sono pietre miliari che ad oggi viaggiano e ri-viaggiano in rete e lo hanno reso un fotografo immortale.
Il percorso e i capitoli di mostra
La mostra apre con Verifiche (1968-1972), un rimando a una serie di esperimenti fotografici realizzati da Mulas. Sono tredici fotografie da cui l’autore elaborò la sua riflessione teorica dell’apparecchio fotografico. Un vero e proprio testamento del visibile.
In particolare, il titolo di mostra è riconducibile alla seconda Verifica, dal nome L’operazione fotografica. Autoritratto per Lee Friedlander dove Mulas si focalizzò sull’inquadratura mettendo in relazione l’ideale all’origine di tutte le arti visive: autoritratto, specchio, ombra.
Il percorso espositivo si snoda poi lungo 14 sezioni che ripercorrono tutti i campi d’interesse del fotografo.
Dopo Verifiche, quindi, Mulas si concentra su due artisti che per lui furono essenziali, perno nei rimandi della sua opera artistica: Marcel Duchamp e Lucio Fontana. Se da una parte l’inventore del readymade incorniciò oggetti di uso comune, ribaltando il concetto stesso di arte, dall’altra vi è l’eccellente serie dal titolo L’Attesa. Qui l’autore celebra Fontana, unico fotografo che è riuscito a documentare l’intuizione mentale del taglio della tela.
Dai luoghi ai ritratti
Un’altra sezione importante per la sua ricerca visiva sono i luoghi.
In primis Milano, città in cui esordì con i reportage che narrano periferie, dormitori, la stazione centrale o l’atmosfera artistica del Bar Jamaica del 1953-1954. Altro luogo è Venezia, con fotografie del 1961 di Piazza San Marco vista dall’alto, calli e passanti. Ci sono poi Parigi, Vienna, Copenaghen, la Germania, la Sicilia, la Calabria e la Russia.
Un posto speciale è riservato a Ossi di seppia di Eugenio Montale realizzato nel 1962. Immagini che provengono dalle pendici del Mesco, a Monterosso (La Spezia), residenza del poeta, unite in poesia da raccolte come I Limoni, La casa dei doganieri, Punta del Mesco.
Come anticipato, non mancano i ritratti inediti di personalità quali Maria Callas, Giorgio De Chirico, Oriana Fallaci, Joan Mirò e l’atmosfera artistica che Mulas seppe immortalare con eccezionale capacità visiva. Qui si trovano anche le serie sulle Biennali di Venezia; una sequenza con al centro Alberto Giacometti; Vitalità del negativo mostra curata da Achille Bonito Oliva nel 1970; una sezione di New York e la pop art che rimanda al suo catalogo New York: arte e persone pubblicato nel 1967 con ritratti del noto gallerista Leo Castelli, gli artisti Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Frank Stella, Andy Warhol.
Artisti in atelier, teatri e moda
La sezione Interno/Esterno vede effigi di artisti dentro e fuori i loro atelier. Qui troviamo Marino Marini, David Smith, Pietro Consagra, Alberto Burri… a cui si aggiunge un’intera e dovuta sezione su Calder, personalità eclettica cui era legato da una lunga amicizia artistica e affettiva.
La mostra prosegue, poi, con contributi dedicati al campo teatrale. Un esempio? Il reportage delle scenografie per Vita di Galileo di Bertol Brecht, realizzata da Giorgio Strehler, Giro di vite di Benjamin Britten realizzato da Virginio Puecher, e Wozzeck di Alban Berg.
In chiusura le sequenze di moda, nudo e gioielli. Progetti spesso bistrattati nell’opera artistica del fotografo ma utili a comprendere la sua opere.
Ugo Mulas. L’operazione fotografica | |
Dove | Le Stanze della Fotografia Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio (Fermata San Giorgio, linea 2) Venezia |
Quando | Fino 6 agosto |
Orari | Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 19. Chiuso il mercoledì |
Ingresso | 14 euro intero; 12 euro ridotto. Previste altre riduzioni |
Info | www.lestanzedellafotografia.it |