Tour de France di Robert Capa e altri fotografi della Magnum: è questo il titolo della grande mostra ospitata al Palazzo Tadea di Spilimbergo, in provincia di Pordenone.
L’esposizione è organizzata dal CRAF Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia con Suazes e Magnum Photos (in collaborazione con la Regione FVG, il Comune di Spilimbergo, il sostegno della Fondazione Friuli e il patrocinio dell’Università degli Studi di Udine).
L’occasione è quello di celebrare un avvenimento unico: la partenza del Tour de France 2024 dall’Italia. L’evento ciclistico prevede una prima tappa il 29 giugno da Firenze per raggiungere Rimini prima di proseguire per altre tre tappe “italiane” che attraverseranno l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Piemonte per poi ricondurre la Grande Boucle al territorio francese.
Tour de France: la mostra a Spilimbergo con i fotografi Magnum
La mostra a Spilimbergo è un’occasione per celebrare due figure leggendarie del ciclismo italiano, che il Tour l’hanno vinto in epoche diverse: Gino Bartali e Marco Pantani. L’esposizione contempla anche la presentazione di un grande italiano delle due ruote, Ottavio Bottecchia “el furlan de fero”, che il Tour lo vinse per ben due volte: nel 1924 e nel 1925.
Esposte oltre 80 immagini dei maestri della celebre agenzia fotografica Magnum. Immagini che esplorano la dimensione umana di questa pratica sportiva che fa del ciclismo uno degli sport più popolari e amati. Scegliere la sensibilità degli autori di questa agenzia permette di andare oltre alle gesta sportive e porre l’attenzione sulle alchimie del ciclismo, l’unico sport, come ripeteva Gianni Mura, dove “chi fugge non è un vigliacco”.
Raccontando le epopee dei campioni e delle grandi manifestazioni internazionali, Tour de France in primis, ma anche la quotidiana, straordinaria umanità di campioni e del grande pubblico che ai bordi delle strade e al traguardo li sostiene, immedesimandosi con loro e con il loro impegno.
Sudore, fango, tenacia, imprese di uomini che macinano chilometri misurandosi innanzitutto con sé stessi, la propria forza e i propri limiti. Colpiscono le immagini di uomini stremati, che letteralmente crollano sull’asfalto o sul pavé appena superato il traguardo, la partecipazione emotiva dei loro sostenitori, l’indifferente serenità di una mandria che continua a brucare mentre gli umani sembrano impazzire per l’impresa del loro campione.
La serie fotografica sul Tour de France di Robert Capa del 1939 (e non solo)
La mostra si apre con una serie di fotografie poco nota realizzata da Robert Capa. Nel 1939, infatti, il fotografo venne incaricato dalla rivista “Match” di seguire il Tour de France di quell’anno. Nelle sue fotografie l’attenzione si sposta sulla partecipazione del pubblico alla corsa, cogliendo sguardi ed equilibri compositivi.
La mostra prosegue poi con le foto realizzate da Guy Le Querrec nel 1954. All’epoca il fotografo aveva solo 13 anni e si trovava in Bretagna per passare le vacanza proprio dove passava la celebre corsa ciclistica. Circa 30 anni dopo, nel 1985, il fotografo venne invitato a seguire la squadra ciclistica della Renault-Elf durante gli allenamenti invernali; in questa stagione scattò fotografie del campione Laurent Fignon e seguì il campionato di ciclocross.
Il percorso prosegue poi con le fotografie Christopher Anderson, dedicate al ciclista Lance Amstrong nel 2004, che suggeriscono il triste epilogo della carriera di questo sportivo per doping. Una sezione è riservata agli spettatori e ai loro riti. Presenti qui foto di Mark Power, Robert Capa, Harry Gruyaert e Richard Kalvar. Poi le immagini realizzate dal fotografo francese Harry Gruyaert nel Tour del 1982 e una sezione sui velodrom, con immagini di René Burri, Stuart Franklin e Raymond Depardon.
Di Alex Majoli le fotografie dedicate al celebre produttore di bici milanese Alberto Masi, che ha la sede del suo laboratorio proprio sotto le curve del Velodromo Vigorelli. Infine, presente una selezione di immagini di Peter Marlow sui frammenti di quotidianità dei corridori impegnati nel giro della Bretagna nel 2003. ico.
Dove | Palazzo Tadea, Piazza Castello, Spilimbergo (Pordenone) |
Quando | Dal 6 luglio al 29 settembre 2024 |
Orari | Da martedì a venerdì dalle 14 alle 20. Sabato domenica dalle 11 alle 20 |
Ingresso | Gratuito |
Info |