La mostra di Gabriele Micalizzi a Brescia tra conflitto, storia e identità

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La mostra di Gabriele Micalizzi a Brescia, al Museo di Santa Giulia, propone un viaggio emozionante nell’universo visivo di uno dei più importanti reporter di guerra degli ultimi anni. Micalizzi è uno dei fondatori del collettivo Cesura e autore di scatti di tema umanitario, sociale e artistico.

La mostra a Brescia, visitabile fino al 1° settembre, presenta 50 immagini, alcune delle quali inedite. Un modo per conoscere il linguaggio espressivo di Micalizzi e il suo interesse per tecniche fotografiche poco convenzionali, svelando aspetti sperimentali e meno noti del suo lavoro.

Gabriele Micalizzi, Striscia di Gaza. Stato di Palestina. 24.11.2012
Gabriele Micalizzi, Striscia di Gaza. Stato di Palestina. 24.11.2012

Gabriele Micalizzi e la mostra a Brescia, nelle sale dell’Affresco del Museo di Santa Giulia

La mostra a Santa Giulia è allestita nelle Sale dell’Affresco.

Micalizzi ha curato questo progetto site specific con l’intenzione di riflettere sul ruolo che esercita nella società contemporanea la fotografia. Un medium apparentemente in crisi dall’avvento degli smartphone, che hanno creato un flusso di immagini talmente incontrollabile da rendere difficile stimare il valore di uno scatto come effettiva e attendibile testimonianza storica.

Micalizzi indaga inoltre i molteplici significati da assegnare al medium fotografico, portando alla luce la dicotomia tra la virtualità del digitale e la matericità dell’analogico.

Gabriele Micalizzi, Bangkok. Thailandia. 2010
Gabriele Micalizzi, Bangkok. Thailandia. 2010

Il percorso espositivo: un viaggio tra conflitti e storie umane

Il percorso espositivo è articolato in tre stanze. Si apre con quattro gigantografie che narrano momenti significativi della storia contemporanea dei quali Micalizzi è stato testimone in prima persona. Si va dalle proteste delle Camicie Rosse in Thailandia allo scoppio della guerra civile in Ucraina, fino ai combattimenti per la liberazione del territorio libico e del Nord Africa dalle forze dello Stato Islamico. Accanto a essi, i video dei suoi più rilevanti reportage dai teatri di guerra offrono un’introduzione dinamica e coinvolgente all’opera dell’artista.

Conctac sheets per capire la scelta delle foto

Nella seconda stanza, una dozzina di contact sheets – ovvero fotografie ottenute direttamente dal negativo attraverso una stampa a contatto – portano il visitatore dentro al processo decisionale dell’artista, dalla selezione dei negativi alla stampa finale. Alcuni negativi ingranditi e posizionati su lavagne luminose, offrono un ulteriore e suggestivo spaccato del lavoro sulla fotografia analogica. La sezione si completa con una serie di stampe fotografiche ai sali d’argento.

Immagini inedite e che fanno riflettere sulla contemporaneità

Verso la seconda alla terza sala è disposto un polittico fotografico di grandi dimensioni composto da quattro pannelli. È dedicato all’arte sacra e ai luoghi nei quali è custodita e vissuta.

Nella terza sala si trovano poi le immagini della persecuzione dei cristiani da parte dell’ISIS e quelle raccolte in Iraq durante il viaggio pastorale di Papa Francesco. In mostra per la prima volta.

Accanto a queste, una griglia di sedici fotografie. Tra queste le più iconiche e conosciute di Micalizzi, scattate dal 2009 al 2024 in diverse regioni del mondo. Si aggiunge un trittico di stampe analogiche che raccontano avvenimenti particolarmente significativi della storia contemporanea.

Gabriele Micalizzi, Qamishlo. Siria. 21.06.2015
Gabriele Micalizzi, Qamishlo. Siria. 21.06.2015

Una foto affrescata, per ampliare le emozioni

L’ultima opera è la più suggestiva dell’intero percorso. Si tratta di un “affresco fotografico” site-specific che rappresenta il culmine della evoluzione artistica di Micalizzi e che si ispira all’antica tecnica dell’affresco. Una tecnica da lui indagata e attualizzata per creare impressioni fotografiche su pareti, opportunamente preparate con un’emulsione fotosensibile, per ottenere un effetto di tridimensionalità.

La scelta di utilizzare la parete come supporto fisico per i suoi scatti è per lasciare un segno indelebile nella storia, sfidando l’effimero della fotografia digitale e il deterioramento del supporto cartaceo nel tempo. Proprio quest’opera sarà donata dall’artista a Fondazione Brescia Musei. Un lascito importante, che arricchisce la collezione dei Musei Civici, in continuità con il percorso che, in questi anni, Brescia Musei ha impostato con gli artisti contemporanei, protagonisti dei tanti progetti espositivi curati dalla Fondazione bresciana.


Gabriele Micalizzi. Legacy Materia-Storia-Identità
DoveMuseo di Santa Giulia, via dei Musei 81/b, Brescia
QuandoFino al 1° settembre 2024
OrariDal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19 
IngressoGratuito
Infowww.bresciamusei.com
The Mammoth's Reflex
The Mammoth's Reflexhttps://www.themammothreflex.com
Tutte le news sulla fotografia condivise dalla redazione. Contact: redazione@themammothreflex.com

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