150 fotografie di Margaret Bourke-White in mostra a Torino

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Ci sono ben 150 fotografie di Margaret Bourke-White in mostra a Torino, da vedere a Camera – Centro Italiano per la Fotografia.

Margaret Bourke-White in mostra a Torino, un percorso completo sulla fotografa

Margaret Bourke-White. L’opera 1930-1960, a cura di Monica Poggi, è un percorso espositivo sul lavoro, la vita straordinaria e l’altissima qualità degli scatti di Bourke-White. Una fotografa capace di raccontare la complessa esperienza umana sulle pagine delle riviste a grande diffusione come LIFE – di cui la mostra presenta una ricca selezione – superando con determinazione barriere e confini di genere.

Le trasformazioni del mondo sono il cuore della ricerca entusiasta e incessante della fotografa nata a New York nel 1904. All’inizio studia biologia alla Columbia University e frequenta per alcune settimane il corso di fotografia tenuto dal famoso fotografo pittorialista Clarence H. White. Trasferitasi alla Cornell University, Bourke-White inizia a vendere le sue fotografie all’interno del campus per mantenersi durante gli studi. Nel 1926 si stabilisce a Cleveland e apre un piccolo studio fotografico. Di giorno immortala architetture e giardini, guadagnando il necessario per comprare attrezzature e materiali che usa di notte per ritrarre le grandi acciaierie della città.

Margaret Bourke-White Diga di Fort Peck Fort Peck, Montana, 1936 Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock
Margaret Bourke-White Diga di Fort Peck Fort Peck, Montana, 1936 Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock

Da Fortune a LIFE

Nel 1929 l’editore Henry Luce la invita a New York per contribuire alla nascita della rivista illustrata Fortune. Da quel momento la carriera di Bourke-White è un percorso in continua ascesa. Pubblica celebri reportage sulle industrie americane, inoltre viaggia in Unione Sovietica. Qui, in particolare, documenta lo sviluppo del piano quinquennale promosso da Stalin per trasformare il paese in una grande potenza industriale.

Una delle immagini più note di questo periodo è quella che la ritrae accovacciata su uno dei grandi gargoyle del Chrysler Building, dove vive, mentre, senza alcuna protezione, fotografa dall’alto il brulichio della città sottostante. Negli anni Trenta delinea un’estetica particolarmente vicina agli ideali della rivista LIFE. Non a caso, la rivista sceglierà la sua foto della diga di Fort Peck per la copertina del primo numero, uscito il 23 novembre 1936.

LIFE vuole essere una finestra sul mondo, testimone oculare dei grandi avvenimenti della storia, fare vedere cose mai viste e sostenere i valori del New Deal. Se inizialmente i suoi lavori si contraddistinguono per la quasi totale assenza dell’uomo in favore delle architetture e delle macchine industriali, con la pubblicazione del libro fotografico You have seen their faces (1937) compie un cambio di rotta, concentrandosi sulla denuncia della povertà e della segregazione razziale nel Sud degli Stati Uniti.

Durante la Seconda guerra mondiale realizza reportage in Unione Sovietica, nel Nord Africa, in Italia e in Germania, seguendo l’entrata delle truppe statunitensi a Berlino e documentando gli orrori dei campi di concentramento. Bourke-White viene accolta ovunque, anche in situazioni di conflitto, come una celebrità. Questo status le permette di realizzare ritratti a personaggi storici come Stalin e Gandhi. Ma non è la fama dei soggetti a rendere iconiche le sue fotografie. Bourke-White predilige la posa alla presa diretta spontanea più cara a Robert Capa, scelta che trasforma anche le persone più umili in attori universali, rappresentati di una collettività, eroici anche nella miseria. Dopo una carriera di reportage indimenticabili, nel 1957 è costretta ad abbandonare la fotografia a causa dei sintomi del morbo di Parkinson. Si dedica alla scrittura della sua autobiografia Portrait of myself, pubblicata nel 1963. Nel 1971 muore a causa delle complicazioni dovute alla malattia.

Margaret Bourke-White Striscione sudafricano “Stop al terrore della polizia” durante un discorso nell’ambito della seconda riunione comunista 1950 Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock
Margaret Bourke-White Striscione sudafricano “Stop al terrore della polizia” durante un discorso nell’ambito della seconda riunione comunista 1950 Margaret Bourke-White/The LIFE Picture Collection/Shutterstock

Cosa ci propone la mostra ci Margaret Bourke-White a Torino?

La mostra ripercorre il suo percorso lavorativo e personale, un viaggio per capirne l’opera e gli intenti.

L’esposizione a Camera Torino include un percorso di opere visivo-tattili accompagnate da audiodescrizioni che approfondiscono lo stile e la storia. La selezione comprende sia alcune delle immagini più note sia alcuni scatti meno conosciuti del lavoro dell’autrice.

Inoltre, un focus è dedicato alla città, un tema esplorato da Margaret Bourke-White per tutta la vita.

Margaret Bourke-White. L’opera 1930-1960
DoveCamera – Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, Torino
QuandoFino al 6 ottobre 2024
OrariLunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica dalle 11 alle 19. Giovedì dalle 11 alle 21.
Ingresso12 euro intero; 8 euro ridotto
Infocamera.to

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