Bibbiena è un borgo toscano che si trova in provincia di Arezzo noto anche come Città della Fotografia. Un paese ricco di testimonianze del passato medioevo e dell’epoca moderna e il più grande e progredito centro dell’intera valle del Casentino.
Perché Bibbiena gode del titolo di Città della Fotografia? Perché è il primo esempio al mondo di esposizione permanente di fotografia a cielo aperto. Girando tra le vie del centro storico, infatti, si possono ammirare 48 opere di grandi dimensioni dei più importanti autori della fotografia italiana.
Bibbiena, un museo a cielo aperto dedicato alla fotografia
L’installazione diffusa con grandi fotografie collocate sulle facciate dei palazzi e lungo le mura dell’antico borgo presenta opere di grandissimi autori.
Per esempio, si può ammirare “Il tuffatore” (1951) di Nino Migliori, una fotografia tratta da “Travestiti, Genova” (1965 – 1971) di Lisetta Carmi e poi “Emigrante in Piazza Duca d’Aosta davanti al grattacielo Pirelli” (1968) di Uliano Lucas.
Ancora, una fotografia intitolata “Regno Unito” (1977) di Gianni Berengo Gardin, un ritratto del 2023 a Johnny Depp di Maurizio Galimberti, oltre ad altre opere di Ferdinando Scianna, Franco Fontana, Guido Harari, Letizia Battaglia e Gabriele Basilico.
L’idea di realizzare una galleria a cielo aperto è nata nel 2016 durante un incontro organizzato dalla FIAF al Centro Italiano della Fotografia d’Autore (CIFA). Lo scopo è permettere al visitatore di compiere, camminando per le vie del borgo, un viaggio immersivo nella nostra storia, nei ricordi e negli episodi del nostro passato. Un percorso illustrativo della potenza delle immagini e dell’essenza del lavoro del fotografo, un’espressione della tecnica fotografica a supporto della creatività.
Opere di grande formato e audioguide per un’esperienza immersiva
Tutte le fotografie della galleria a cielo aperto di Bibbiena sono di grandi dimensioni (formato minimo 150×100 cm). Accanto ad ogni installazione è presente un totem informativo che presenta l’autore dello scatto e illustra l’opera nella sua interezza e unicità.
Inoltre, per rendere l’esperienza ancora più immersiva, il visitatore può scaricare, tramite un QR code, un’audioguida che accompagna la visita e illustra le opere che si incontrano.
Scopri la mappa per trovare le opere nel centro storico.
Cosa vedere a Bibbiena
Il borgo di Bibbiena, considerato oggi come il più importante centro economico della valle del Casentino, risale al medioevo. Il borgo si sviluppò attorno al castello che passo di proprietà dai vescovi di Arezzo alla famiglia aretina dei Tarlati diventando poi parte della Repubblica di Firenze dopo la conquista dei fiorentini nel 1360.
La sua posizione, nel cuore del polmone verde delle foreste casentinesi, lo rende un borgo perfetto per trascorrere una piacevole gita immersi nella natura.
Cosa vedere nel centro storico di Bibbiena
Passeggiando nel centro storico del borgo di Bibbiena si possono ammirare monumenti e architetture antiche, oggi impreziositi dalle fotografie dei grandi autori italiani.
Tra questi, da non perdere:
- Chiesa di San Lorenzo. Un complesso in stile rinascimentale che conserva varie opere d’arte tra cui Adorazione dei pastori e la Deposizione dalla Croce, attribuite a Andrea della Robbia.
- Palazzo Martellini. Un edificio del ‘400, poi modificato nel ‘700, che custodisce al suo interno un fantastico giardino all’italiana.
- Palazzo Dovizi. Uno dei palazzi più importanti e famosi di Bibbiena. Voluto dal cardinale Bernardo Dovizi, è un chiaro esempio di architettura rinascimentale d’ispirazione fiorentina.
- Oratorio di San Francesco. Dall’esterno neoclassico e l’interno in stile rococò, questo edificio del ‘700 conserva importanti opere come la tela in cui San Francesco riceve le Stimmate. Non mancano decorazione e affreschi che ripercorrono alcuni episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento, realizzati da Giuseppe Parenti.
- Torre dell’Orologio. Questo è uno dei pochi resti rimasti del castello di Bibbiena (insieme alla Porta dei Fabbri). Si trova in piazza Tarlati, in cui si affaccia anche il palazzo del Podestà.
- Museo Archeologico del Casentino. Nelle 6 sale del museo si possono trovare reperti che vanno dalla Preistoria alla tarda età romana.