MILANO. Il Pac Padiglione d’Arte Contemporanea ospita dal 19 marzo al 9 giugno 2013 Actuality, la prima grande retrospettiva italiana del fotografo canadese Jeff Wall (Vancouver 1946), curata da Francesco Bonami e prodotta da Comune di Milano – Cultura Moda Design e Civita.
Le 42 opere in mostra, alcune presentate per la prima volta in Italia, tracciano il percorso creativo di uno fra gli artisti contemporanei più innovativi degli ultimi trenta anni, presente a Documenta Kassel e alla Biennale di Venezia e protagonista di mostre personali nei principali musei del mondo, come il MoMA di New York (2007), il Deutsche Guggenheim di Berlino (2007) il San Francisco Museum of Modern Art (2008) e la Tate Modern di Londra (2005).
Entrato ormai a far parte di importanti collezioni internazionali, Jeff Wall “ha trascinato la fotografia fuori dai confini del proprio mondo, facendola approdare all’arte contemporanea”, afferma il curatore della mostra Francesco Bonami “ed è stato forse il primo artista ad usare la fotografia avvalendosi delle nuove tecnologie digitali, pur non mostrandole mai nel proprio lavoro”.
I suoi famosi “lightbox”, mutuati dal linguaggio pubblicitario tipicamente americano e segno riconoscibile del suo lavoro, sono solo una parte della vastissima produzione del fotografo che inizia nel 1978. Pioniere della fotografia concettuale o post-concettuale della cosiddetta “ Scuola di Vancouver”, con le sue riflessioni Wall ha aperto la strada ad innumerevoli altri artisti influenzandoli con il suo lavoro.
Le opere di Wall esplorano campi diversi, che spaziano dai temi sociali a quelli politici. La violenza urbana, il razzismo, la povertà, le tensioni sociali, la storia: sono tutti soggetti che l’artista osserva e rappresenta con precisione e profondità, “mantenendo però un approccio molto simile a quello dei pittori dell’Ottocento”, sottolinea Bonami, perché “le foto di Wall hanno sempre una dimensione pittorica e fisica che spesso riporta ai quadri di Manet, Courbet e di altri protagonisti dell’arte Moderna”. Alcuni infatti lo hanno definito “pittore della vita moderna“, citando la definizione che Charles Baudelaire aveva dato agli artisti del suo tempo.
All’iniziale interesse per paesaggi al limite tra natura e realtà urbana, si aggiunge la riproduzione di scene drammatiche ritratte in uno stile narrativo, come Mimic (1982) o Insomnia (1994). Nel corso degli anni Wall lavora sulla concettualizzazione di scenari e fenomeni della vita quotidiana, da quelli apparentemente insignificanti, come in Morning Cleaning Barcelona (1999) o A woman Consulting a catalogue (2005) a quelli più mondani di Ivan Sayer ( 2009) o In front of a Nightclub (2006). Dai suoi scatti emerge una predilezione per gli angoli che sembrano dimenticati e abbandonati, come le finestre sbarrate di Blind Window o i muri scrostati che ritroviamo nella serie Diagonal Composition (1993 – 2000), fino alla riproduzione di dettagli che passano inosservati, come A Sapling supported by a Post (2000) o Clipped Branches (1999).
In mostra insieme ai lightbox anche le stampe fotografiche, alcune scelte tra le produzioni in bianco e nero, come l’arido paesaggio di Hillside Sicily ( 2007), una delle riproduzioni più grandi di Wall.
Le composizioni sono sapientemente costruite in studio, risultato della pianificazione di ogni dettaglio da parte di Wall e di giorni, a volte settimane, di prove e shooting. L’artista interviene alterando digitalmente molte delle sue creazioni, tuttavia le scene rappresentate sembrano afferrate dalla realtà e dalla quotidianità. Raffinato conoscitore della storia dell’ arte e autore di saggi e testi critici, il fotografo spesso ricorre a citazioni di grandi capolavori del passato o a ricostruzioni di scene trovate in famosi romanzi.
JEFF WALL / ACTUALITY
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
19 marzo – 9 giugno 2013
a cura di Francesco Bonami Milano, Via Palestro 14
ORARI lunedì 14.30 – 19.30 martedì – domenica 09.30 – 19.30 giovedì 09.30 – 22.30
INFO 02 88446359 www.comune.milano.it/pac www.facebook.com/pacmilano