REGGIO EMILIA. Dietro le scene attentamente costruite, gli scatti di Viktoria Sorochinski svelano i timori di una generazione che deve affrontare la crisi di una società in profonda trasformazione. I temi dell’esilio e della nostalgia, la ricerca di un’identità e il profondo disagio che l’accompagna non sono offuscati dall’estetica delle immagini. Le sue immagini, contenute nella mostra dal titolo “The wonder-house of Anna & Eve” saranno esposte nelle sale della Galleria Parmeggiani (corso Cairoli 2).
Viktoria Sorochinski lascia l’Unione Sovietica con i suoi genitori nel 1990. All’epoca ha 11 anni. Dopo un periodo trascorso in Israele, prosegue gli studi di belle arti prima a Montreal e poi a New York, dove risiede attualmente. A Montreal, nel 2005, inizia a fotografare una bambina, che allora aveva tre anni, e sua madre di 23 anni, anche loro di origini russe. Ancora oggi continua a portare avanti questo lavoro attento di osservazione e interpretazione, cogliendo i vari passaggi della crescita di Eve e del suo rapporto con Anna. Tema centrale del racconto è l’infanzia con il suo corollario di fantasie e di paure e “l’apprendimento” della maternità. Basandosi sui miti, sulle leggende e le credenze popolari, che vanno a intrecciarsi con la percezione infantile del bene e del male, Viktoria ritrae il mondo fantastico di Eve e il rapporto complesso e intenso con la madre in una serie di scatti impeccabili, pervasi di inquietante magia. La personalità e la presenza della piccola Eve occupano ogni immagine. Di fronte all’obiettivo, si instaura uno strano gioco di ruoli tra le due protagoniste e tra loro e la fotografa. Dietro la finzione, si percepisce una tensione reale, la fragilità di Anna e la determinazione di Eve. Come Alice nel paese delle meraviglie, la piccola Eve sembra reggere da sola le sorti di questo equilibrio e dell’intero racconto.
Viktoria, complice attenta, vede e prevede, svelando un universo segreto fatto di segni e di visioni. Catturato da queste immagini perfette, dove nessun dettaglio è lasciato al caso, incantato da inquietanti misteri e dal senso del meraviglioso, lo spettatore ben presto si smarrisce come in un gioco di specchi.
Viktoria Sorochinski nasce in Uicraina nel 1979 e vive in Russia tra 1985 e 1990. Immigrata in Israele nel1990 si trasferisce nel 1996 in Canada dove nel 2006 consegue il diploma di Bachelors of Fine Arts presso la Concordia University. Attualmente vive e lavora a New York dove ha completato un Master in Belle Arti presso la New York University. Dal 2004 ha esposto in varie mostre collettive e personali e in festival fotografici internazionali in Canada, Francia, USA, Italia, Russia, Georgia, Cina e Argentina. È stata inoltre nominata finalista e vincitrice di numerosi premi internazionali come il Lucie Award (Scoperta dell’anno), il Magenta Flash Forward, il PDN Photo Annual, il J.M.Cameron Award, Voies Off Arles Award, ONWARD, Review Santa Fe, Descubrimientos PHE, BluePrint Fellowship, Encuentros Abiertos.
L’INCONTRO. Sabato 4 maggio, ore 10.30 / incontro con l’artista all’interno della conferenza
SORPRESA: CAMBIARE IL MONDO | SARAJEVO: CHI HA GUADAGNATO, CHI HA PERSO
Dževad Karahasan scrittore dialoga con Piero del Giudice giornalista.
Alle 12.00 Incontro con gli artisti Thierry Cohen, Sergey Shestakov, Viktoria
Sorochinski, Tim Parchikov, Alessandro Rizzi, Lucia Ganieva, la curatrice Laura
Serani e Olga Sviblova direttrice del MAMM. Coordina Elio Grazioli.