TORINO. Dal 10 al 24 maggio al Visual (via Sant’Ottavio 38) saranno esposte le suggestioni londinesi di Mauro Raffini per una mostra dal titolo “London, 1968-1972”.
Il sogno: la fotografia, costi quel che costi. Dopo essermi diplomato perito fotografo ed aver assolto il servizio militare mi sono chiesto dove saggiare le mie, del tutto nascoste ed eventuali fino a quel momento, qualità fotografiche. In quegli anni la meta non poteva essere che la città di Londra, quella ‘Swinging London’ che attirava giovani da tutto il mondo. Il motivo? Una grande capitale europea intreccio, almeno in quel momento, di una trasformazione culturale unica negli anni sessanta nel contesto del mondo occidentale. Intanto la musica, vero collante universale, con il travolgente successo di gruppi come i Beatles , i Rolling Stones , gli Who, tanto per citare i più noti.
La moda, con la rivoluzione delle minigonne dovuta a Mary Quant e l’esile e onnipresente modella Twiggy. La politica, più vicina alla cultura underground e alla non violenza che alle dure contestazioni delle altre città europee. E poi la fotografia che aveva già i suoi grandi in David Bailey per la moda e in Don McCullin per il reportage, solo per citare due tra i nomi più famosi. E il cinema: come non ricordare lo splendido Blow-Up di Antonioni con quel sorprendente ‘amplesso fotografico’ tra David Hemmings e Verushka che interpreta perfettamente il gusto di un’epoca?
Tutte suggestioni sufficienti per un giovane aspirante fotografo per dirsi : ‘prendere e partire’.
E’ l’estate del ’68, sì, quello mitico. Una quasi nuova Nikon F con due o tre obiettivi, le pellicole Tri-x e Hp4 comprate a metri e ribobinate in camera oscura per risparmiare e, ovviamente, pochissimi soldi. Avevo 22 anni, mi sentivo libero e quasi felice, la testa piena di sogni in attesa di una verifica, un piccolo vero rito di iniziazione.
Sono poi ritornato a Londra nel 1972, il clima era già cambiato, per me è stato il modo di completare un po’ il mio lavoro precedente, meno entusiasta ma più consapevole di quella che era diventata la mia vera professione.
Mauro Raffini
La mostra, ad ingresso libero, è curata da Davide Giglio con Visual Percorsi d’Immagine.
Mauro Raffini è nato a Cuneo nel 1946. Fotografo professionista dal 1971 si è occupato prima di fotografia di reportage, in seguito di campagne svolte nell’ambito dell’industria, del paesaggio e dell’architettura. Nel campo della fotografia a colori prosegue una sua personale ricerca pubblicata da numerosi enti e aziende. Ha realizzato numerosi libri e le sue opere sono presenti in musei e fondazioni in Italia e all’estero.
http://www.mauroraffini.com/
Per info: info@centrovisual.it
Info acquisto opere: mauro.raffini@gmail.com