MILANO. Inaugura il 10 ottobre (alle 18.30) e rimarrà esposta fino al 23 novembre la mostra Presence, di Mark Sobczak, nelle sale di Forma Galleria. Composte da multiple esposizioni che riflettono la relazione tra il mondo naturale e il suo continuo cambiamento, le immagini di Mark Sobczakc riportano la quieta forza dei ghiacci invalicabili testimoni di migliaia di anni del nostro pianeta. Immagini capaci di suscitare l’eco degli eventi del passato. Le aride pianure del Nord Texas, dove Mark Sobczak e’ nato e cresciuto sono certamente la fonte d’ispirazione di quel senso di presenza-essenza delle sue immagini.
Mark studia fotografia e pittura alla scuola di belle arti del Museum of Fine Arts di Boston. Per pagarsi gli studi lavora come tecnico alla Polaroid, dove la sua passione per la qualità della stampa fotografica e il suo talento vengono notati e gli viene affidata la famosa Museum Polaroid gioia e orgoglio del leggendario fondatore Edwin Land, e’ la più grande macchina fotografica istantanea del mondo capace in pochi minuti di sviluppare un negativo di 101 cm x 203 cm. Mark diventa in breve l’unico in grado di saperla usare e ottiene il permesso di utilizzarla per i suoi progetti artistici, il primo cliente e’ Chuck Close seguito da William Wegman, Lucas Samaras, Gregory Crewdson, Eric Fischl and Ralph Gibson, Gregory Colbert. Nel 2000 Sobczak si trasferisce a New York dove apre il suo studio, nel 2001 realizza le gigantesche immagini dei primi soccorritori al World Trade Center in mostra a Grand Central. Nel 2000 nasce una collaborazione e una grande amicizia con il fotografo canadese Gregory Colbert . Negli ultimi 18 anni Mark ha viaggiato in luoghi remoti e spesso sconosciuti, testimone di panorami infiniti e malinconici vicini alle sue radici.