MILANO. ‘Geste‘ è il titolo la personale di Claudio Santambrogio esposta al PopUpDesignGallery Regenesi (via Pontaccio 2) e la quarta di una serie di esposizioni i cui protagonisti presentano attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica un concetto di bellezza che spazia dagli oggetti, ai luoghi, all’armonia della fotografia stessa. La galleria milanese, quindi, in collaborazione con il Conservatorio della Fotografia, apre le porte a piccole mostre che racconteranno di nuovi autori che per la loro ricerca espressiva utilizzano tecniche di stampa e di ripresa artigianali. Una collaborazione che nasce da svariate affinità tra cui la voglia di continuare con la tradizione, l’una delle tecniche fotografiche pre-numeriche per offrire a fotografi e artisti questi supporti espressivi e per trasferire ai giovani le competenze necessarie a non perdere la ricchezza culturale cresciuta negli ultimi due secoli; l’altra con la produzione di oggetti d’autore.
Santambrogio, fotografo e flautista diplomato al Conservatorio di Milano, approda al Conservatorio della Fotografia con un bagaglio di tecniche di stampa storiche quali il platino-palladio, la stampa all’albumina, la carta salata, la stampa lith, oltre alle tradizionali tecniche bianco e nero. Convinto che le artigianali tradizioni della camera oscura debbano essere salvate, si impegna nella diffusione della conoscenza di tali tecniche.
Riprendendo le parole stesse dell’artista: “…nella fotografia mi interessa meno la “realtà”. Quello che mi interessa è la ricerca di quell’ombra che rimane impressa nella nostra memoria – la fotografia è una ricerca sul tempo e la memoria. E ha quindi anche un forte legame con l’assenza. Una fotografia è più che solo un’immagine – la seducente bellezza della fotografia gradualmente svanisce nel nostro mondo digitale. Quello che rimane è l’immagine. Ma una fotografia è un’evocazione magica di una memoria, un’alchimia. I laboriosi processi degli esordi della fotografia sono parte della mia alchimia personale per evocare memorie, per la magia di presentare “ciò che è assente”.
Una fotografia è quindi, ed infine, un oggetto su carta.
Info: www.conservatoriodellafotografia.it ; www.regenesi.com