BOLOGNA. “To be apple or not to be apple”, un dubbio amletico sull’amore platonico con scatti di Alessia De Montis aprirà il 17 aprile alla galleria OltreDimore di Bologna. Fino al 28 giugno rimarranno poi in mostra una serie di opere inedite tra cui fotografie, video e installazioni (alcune delle quali interattive) frutto di un progetto iniziato dall’artista nel 2012 a New York, che parte dalla grande illusione dell’esistenza dell’ “altra metà”, che mai combacerà perfettamente, come solo possono le due parti di una stessa mela.
Nel progetto in mostra, Alessia De Montis eleva una semplice mela a protagonista del sentire umano rimescolando riferimenti culturali del tutto eterogenei, fagocitando e sfatando miti e cliché: da emblema del peccato originale a pomo della divina discordia, da metafora platonica del perfetto amore a strumento di conoscenza per la scoperta della gravità, da simbolo della più viva e folle città statunitense a quello dell’informatica più evoluta. La mela diventa anche oggetto di crudeltà distruttiva, sfregiata con un colpo letale inferto con mira precisa. In un solo istante tutto è perduto, rimane l’orrore di quanto è compiuto: le due metà separate per sempre che indicano il fallimento di qualcosa che è andato perduto. E non bastano le manipolazioni successive, la creazione della materia nuova per rinsaldare quanto si è spezzato, per creare un’altra metà a nostra immagine e somiglianza. A conti fatti l’aderenza perfetta delle due metà si rivela un’illusione.
Attraverso i tre concetti chiave ‘accettare-manipolare-cuocere’, l’artista ci ricorda il nostro ruolo attivo nella personale ricerca della consapevolezza emotiva ed emozionale. L’accettazione del limite umano dura un istante ma richiede il coraggio di imbracciare “l’accetta” per dare un taglio netto al nostro ego e alle nostre proiezioni, che sono alla base dei fallimenti di tutto il nostro agire e delle relazioni basate su di esse. La mela della De Montis urta, provoca e affascina causando moti interni che non si esauriscono nell’immediato, e il pubblico stesso è chiamato ad entrare in relazione con le opere.
Dal saggio critico di Elena Abbiatici che accompagna la mostra. “Partendo dal Simposio platonico, l’artista, novella Zeus, separa il frutto in due metà, nate come parte di un uno, fatte della stessa anima. Le accetta in un processo che prevede una sintesi gestuale e temporale. Un taglio secco, ripreso dalla telecamera, a sfiorare i luoghi della coscienza e della storia di chi guarda.In seguito, cerca di capire come dopo la separazione della stessa anima in due metà distinte, l’Eros possa sussistere, resistere o meglio esistere per tenerle legate, pur nella distanza. Senza alcuna pretesa di sciogliere l’eterno interrogativo, con questo progetto Alessia vuole far entrare lo spettatore come nella pancia di Giona, ovvero dentro di sé, i propri fantasmi e vie di fuga, e proiettarlo all’interno di una pellicola cinematografica….”.
Alessia De Montis (Livorno, 1976) vive e lavora tra Bologna, Milano e Roma. Le sue opere sono progetti multidisciplinari sviluppati tramite l’utilizzo di foto, video e installazioni. Al centro della sua ricerca c’è sempre la relazione con l’essere umano, in un lavoro di indagine e introspezione che sonda i vari aspetti della Donna e dell’Uomo, di cui i relativi progetti Odissea Contemporanea ( 2000-2004) sul femminino e Combattere_Ridere_Pregare (2005-2011) sull’Uomo e il suo Agire. Gli ultimi due progetti, WastedCulture(2009) e CaraMammaCaroPapà, (2010) toccano tematiche sociali, culturali e familiari. Vincitrice del Premio Marconi per l’Arte Elettronica (Bologna, 2007), tra le sue esposizioni recenti: “Odissea contemporanea”, (Madrid 2012), “DALLA PARTE DELLE DONNE Tra azione e partecipazione” (FotografiaEuropeaReggio Emilia Galleria 2012) “Biennale di Videofotografia di Alessandria” (2011), “In corpo”, BTF Art Gallery (Bologna, 2011); “Short Video Art Show”, Space A (Katmandu, 2011); “Frames Italian Style in Contemporary Video Art”, Silpakorn University (Bangkok, 2010); “Still A Live”, Fondazione Pomodoro (Milano, 2010); “Alla gloria Militar” (Bratislava, 2010), “Colleziona 2010”, “Forma” (Milano, 2009); “Lilith oltre il feminino sacro”, Scuderie Aldobradini (Frascati, 2006).
Info: www.oltredimore.it