ROMA. Fino al 28 maggio rimarrà esposto alle Officine Fotografiche “Ruanda 20 anni dopo: Ritratti del cambiamento“, un progetto cross-mediale di Giordano Cossu, fotografie di Arno Lafontaine a cura di Claudia D’Alberto.
Nel 2014 ricorre il ventennale del Genocidio in Ruanda. Il governo politico, che si è sostituito al precedente responsabile di quei tragici eventi, amministra dal 1994 il Paese promuovendo una forte politica di riconciliazione che mira a creare “il nuovo Ruanda”. Il ricordo del massacro, tuttavia, è ancora molto vivo nella memoria collettiva del popolo ruandese; memoria che ha difficoltà a trovare spazi autentici di espressione. Per questa ragione Giordano Cossu, giornalista e documentarista, ha attraversato il Paese tra agosto e dicembre 2013, incontrando e dialogando con decine e decine di Ruandesi del mondo rurale nel tentativo di dare voce a quella memoria e alla vita di oggi in modo vero, intenso, privo di pregiudizi.
Per entrare in contatto con le persone intervistate è stato scattato un ritratto con tecnica Polaroid dal fotografo Arno Lafontaine. Sono state realizzate due pose: una è stata donata alla persona ritratta sul posto e la seconda è quella esposta in mostra. Lontani dal concetto di fotografia digitale, ogni foto è unica ed ha rappresentato un mezzo di comunicazione che ha permesso di rompere barriere culturali e numerosi tabù. Ogni ritratto è il risultato di una conversazione con la persona che ha dato la sua testimonianza.
Il progetto Ruanda, 20 anni dopo: Ritratti del Cambiamento, che comprende oltre alla mostra fotografica anche un web-documentario e un documentario TV, è prodotto da Hirya Lab in coproduzione con RFI (Radio France Internationale), France 24 e La Stampa.