BOLOGNA. Wolfgang Weileder, artista di origine tedesca che da tempo vive e lavora nel Regno Unito, è il protagonista di Meridiano, mostra a cura di Gino Gianuizzi, che riunisce dodici lavori della serie dei Seascapes in una sala dedicata negli spazi della collezione permanente MAMbo.
Le opere di Wolfgang Weileder sono investigazioni sulla relazione tra il tempo e lo spazio, sull’interconnessione tra permanenza e transitorietà, e su come queste possano essere esplorate per interrogare la nostra conoscenza del paesaggio costruito e naturale. In quest’ottica si colloca la mostra al MAMbo, che comprende stampe fotografiche di grande formato in cui si osservano diversi paesaggi marini europei – Mare del Nord, Mare Adriatico, Mar Ligure, Mare d’Irlanda, Mare Tirreno, stretto di Skagerrak – e il lago artificiale olandese Ijsselmeer, ripresi nelle ore che precedono e seguono il tramonto.
Le immagini da un lato appaiono note, dall’altro stranamente inquietanti: il loro sviluppo cronologico non è identificabile né nell’istante fissato dalla fotografia né nel divenire filmico, tuttavia le riconosciamo come familiari. Ogni scena viene infatti ricombinata in una sorta di mosaico che riconduce a un solo colpo d’occhio una sterminata sequenza temporale di impercettibili trasformazioni ambientali. Weileder arriva a tale risultato tramite la tecnologia digitale, con un procedimento che prevede la realizzazione di migliaia di scatti dello stesso scorcio paesaggistico con fotocamera fissa, per diverse ore, a intervalli di pochi secondi. Successivamente un apposito software seleziona una banda verticale della larghezza di un pixel nel medesimo punto di ogni fotografia, componendo l’immagine finale con la successione (tempo di progressione da sinistra a destra) di questi segmenti, ognuno dei quali mostra un intervallo di tempo diverso della stessa sezione verticale di spazio. L’osservatore vede scenari naturali riconoscibili, normalmente rassicuranti, in cui però la coesistenza di continuità e discontinuità spazio-temporale genera spaesamento, ambiguità, destabilizzazione emotiva, mentre a livello razionale stimola domande sulla tecnica e su come si integrino l’arbitrio dell’autore con la casualità di quanto accade di fronte all’obiettivo.
Wolfgang Weileder è un artista la cui pratica riguarda principalmente l’indagine e la decostruzione critica di architettura e spazi pubblici, e le interazioni che intercorrono tra noi e la sfera urbana. Le opere più recenti estendono la sua pratica al di là del contesto urbano, nell’ambiente naturale. I lavori di Weileder sono investigazioni sulla relazione tra tempo e spazio, l’interfaccia tra permanenza e transitorietà, e come queste possano essere esplorate per interrogare la nostra comprensione del paesaggio, sia costruito che naturale. L’opera dell’artista si relaziona con il mondo attraverso installazioni e sculture di grandi dimensioni, temporanee e site-specific; registrazioni temporali di spazi e ambienti tramite fotografia, film, performance e sound installation. Ha realizzato installazioni site-specific per IKON Gallery, Birmingham e Milton Keynes Gallery, Regno Unito; Madrid Abierto 2004, Spagna; 5×5 Public Art Festival, Washington DC e hub to hub, ArchiFest 2011, Singapore. Recenti mostre del suo lavoro fotografico includono le personali presso Kunsthalle Recklinghausen, Germania e Northern Gallery for Contemporary Art, Sunderland, Regno Unito. Wolfgang Weileder è originario di Monaco, Germania. Dal 2000 risiede nel Regno Unito e attualmente è professore di Scultura contemporanea presso l’Università di Newcastle.
Per info: www.mambo-bologna.org ; www.wolfgangweileder.com