BOLOGNA. In occasione di Arte Fiera, dal 22 gennaio al 26 gennaio, nello Stand B 77 – Pad. 25 Artistocratic presenta l’esposizione “ Presenza | Assenza “ con opere di Michele Alassio, Davide Bramante, Massimiliano Camellini e Ronald Martinez. Con sensibilità differenti, i quattro artisti dialogano insieme creando sinergie e opposizioni nella rappresentazione della grande bellezza di luoghi, città, corpi umani in una continua dialettica tra antico e contemporaneo, tra presenza e assenza, tra negazione ed esasperazione della luce, tra rumore e silenzio degli spazi.
Michele Alassio presenta le opere appartenenti alla serie J.L.B. Jorge Luis Borges (2011) e Dreams & Nightmares (2014), esposte in anteprima in occasione della settimana della fotografia a Parigi. La ricerca dell’artista si è concentrata, fin dal suo primo lavoro, sull’obiettivo di dare un’immagine a ciò che ne è privo, realizzando opere sospese nel tempo e senza riferimenti spaziali. Per Alassio l’immagine è qualcosa di eterno, perché come egli stesso ha affermato “un’immagine è un oggetto mentale che possiede l’altezza del nostro desiderio, la larghezza della nostra memoria e la profondità del nostro sentimento. Ed è indistruttibile, come i nostri ricordi”. J.L.B è un viaggio letterario e storico tra i versi delle opere di Jorge Luis Borges, dove le idee filosofiche e fantastiche dello scrittore argentino sono tradotte in immagini metafisiche e senza tempo. Dreams & Nightmares è un percorso, al di fuori dei cliché descrittivi e del reportage, tra luoghi e monumenti che testimoniano la bellezzadell’arte italiana e diventano simboli per rappresentare un sogno o un incubo, intimo o storico, personale o collettivo. Attraverso un gioco continuo di luci e ombre, di negazione o esasperazione della luce, l’occhio dello spettatore viaggia tra scenari di reminiscenza classica, tra labirinti e palazzi con simboli mitologici, fino ad arrivare ai luoghi della nostra contemporaneità.
Davide Bramante coniuga e oppone la storia millenaria di Roma alla New York di oggi, perché, seguendo il pensiero dell’artista “Se la Roma Imperiale era la prima mecca cosmopolita, New York è il simbolo contemporaneo della metropoli moderna. Sebbene molto differenti una dall’altra, New York e Roma sono le città più mitizzate e fotografate del mondo”. Ogni foto consiste in una sovrapposizione di dettagli, parti, frammenti che formano l’identità culturale e sociale delle due metropoli. Roma è un montaggio ipnotizzante e affascinante, dove la parte antica si fonde a quella contemporanea. Il risultato è un ritratto architettonico composito, attraverso la stratigrafia dei millenni, che dà una visione poetica alla città. New York è Times Square, il centro nevralgico dell’esaltazione visiva del movimento e della frenesia, dove colori, luci, insegne, persone invadono lo spazio. E poi vi è la New York in bianco e nero, dove Bramante mette in scena una perfetta composizione di linee e forme di grattacieli, strade, ponti che si sovrappongono le une sulle altre, in una continua alternanza di primi e secondi piani, così da trasformare il già visto e stereotipato skyline newyorkese in qualcosa di nuovo, di diverso.
Il lavoro artistico di Massimiliano Camellini si focalizza sulla morfologia del corpo umano, sugli istinti e sui sogni primordiali dell’uomo, ricercandoli nella realtà di oggi con riferimenti alla letteratura e al mito. Appartengono a questo ciclo le opere in esposizione della serie I volanti e Il laboratorio dell’ossessione, dove l’autore indaga sulle arti e dinamiche umane creando una dialettica tra realtà e finzione, storia e mitologia. Le sue immagini si stagliano in un buio magico creato dall’uso esperto della luce, da close up su dettagli e da tecniche riconducibili al linguaggio cinematografico. Da un lato la rappresentazione mito del volo di Icaro, con i corpi dei trapezisti sospesi in aria; dall’altro il mito della creazione di Frankenstein, dove l’obiettivo di Camellini, attraverso un art reportage originale e a tratti sconvolgente, coglie le tracce del corpi, che stanno per prendere vita all’interno dei laboratori dei creativi degli effetti speciali.
Ronald Martinez è la perfetta liaison tra la grande bellezza classica e il linguaggio contemporaneo della fotografia. Artista francese che ama confrontarsi con la luce e con le sue infinite sfumature, come i maestri della pittura del Seicento. Questa incessante ed esigente attenzione lo ha portato a realizzare i suoi Nus Divins, una serie di opere dove Martinez “più che disegnare dipinge con la luce”. Le opere del progetto Nus Divins: Hommage à la peinture italienne, presentato a Parigi alla Galleria Maurizio Nobile, sono un omaggio alla pittura italiana. Guardando a Tiziano, Veronese, Caravaggio passando per Rubens, Velasquez e Vermeer, Martinez è riuscito in un risultato estetico straordinario a rappresentare la nudità del corpo femminile e ad evocare figure iconiche dell’arte sacra. Corpi di donne sensuali di un colore quasi lunare emergono da uno sfondo nero profondo, figure michelangiolesche in posa per rappresentare la pietà e un corpo fluttuante nell’oscurità che rimanda all’iconografia della crocifissione, raffigurato in una prospettiva che va al di là degli schemi classici e ricorda il Compianto di Cristo Morto del Mantegna.