MILANO. Un racconto visivo ambientato nella New York di oggi, dedicato ai Bail Bondsmen, le figure che nel sistema giudiziario statunitense si fanno carico della cauzione degli imputati in attesa di giudizio: è la mostra fotografica Bail Bond firmata da Clara Vannucci e allestita alla Casa di Reclusione Milano-Opera dal 19 marzo al 2 aprile 2015.
Bail Bond illumina una zona inesplorata della legge statunitense: nel sistema giuridico americano un individuo accusato di un crimine è detto defendant. In attesa del giudizio, i defendant possono vivere liberi ammesso che paghino una somma di denaro, una garanzia cauzionale. Quando i defendant non possono pagare per la loro libertà ricorrono ai Bail Bondsmen, figure sconosciute al sistema giudiziario italiano, che si fanno carico della cauzione e svolgono un ruolo di garante tra imputato e corte. Se l’imputato non rispetta le regole, il garante, responsabile della sua libertà, può assumere un cacciatore di taglie, bounty hunter, per ritrovare il fuggitivo affinché si presenti in aula.
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Nel corso dell’allestimento sono previste visite dedicate per le scuole e per i detenuti e le loro famiglie. La mostra si inserisce, infatti, nelle iniziative di Opera volte a far incontrare carcere e società, in un percorso di apertura e conoscenza reciproca.
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La mostra è aperta al pubblico nella sola giornata di giovedì 19 marzo e solo effettuando la prenotazione (inviando una email a insidecomm@cosacome.com o inviando un sms al +39 334 9936077. Nella email o nell’sms occorre inserire i seguenti dati: Nome / Cognome / Luogo e data di nascita / Numero di carta identità o patente o passaporto).
La serata di giovedì 19 marzo si svolge con questo programma: alle 19 è previsto l’ingresso del pubblico in carcere. Alle 20 la presentazione nel teatro di Opera, alle 20.45 la visita guidata e alle 21.30 l’uscita dalla casa di reclusione del pubblico esterno. Sul palco, accanto a Clara Vannucci, Davide Scalenghe, che modera la serata, Diego Orlando, curatore della mostra ed Enrico Bossan, responsabile dell’area Editorial di Fabrica.
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Clara Vannucci, realizza il suo primo importante lavoro fotografico, Crimine e redenzione, in carcere a Volterra, un reportage sul teatro che segna il suo percorso artistico. Il progetto le apre i cancelli del carcere di Rikers Island a New York, dove lavora per oltre due anni raccontando per immagini vita e storie delle donne che hanno subito violenze. Fotografa freelance per magazine e giornali come L’Espresso, Touring Club National Geographic, The New York Times, L’Uomo Vogue, Stern, D la Repubblica, ha recentemente pubblicato il libro fotografico Bail Bond. Bondsmen, defendants & bounty hunters, prodotto e pubblicato da Fabrica.
La mostra è organizzata con il sostegno di Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group e con la collaborazione di INSIDE*comm: Corso di Giornalismo dei detenuti di Milano-Opera, Sezione Comunicazione.