MILANO. Anche Amy DArte Spazio parteciperà a Mia Fair e dall’11 al 13 aprile esporrà il progetto “TerraMadre” di Beba Stoppani.
di Giliola Foschi
La terra ha bisogno di essere amata, narrata, ascoltata e rispettata, per ricordarci come sia lei a nutrirci. “Generosa, la terra si apre alle mani dell’uomo ‘artefice’ che la percorre, la segna, semina e depreda senza tregue per trovarvi infine l’ultimo abbraccio” – racconta Beba Stoppani. Ed ecco una terra lasciata a riposare prima della semina. Terra color della terra. Terra concreta, nuda, osservata da vicino, poi ancora più da vicino, fino a perdersi nel profondo. Lo sguardo la esplora con affetto per ascoltarne la voce sotterranea; Ci accompagna così in uno sprofondamento che dalla nitidezza affonda nell’indistinto, come fosse ormai dentro di noi. Nella Genesi, si narra che “Dio creò il cielo e la terra”, perché la terra a sua volta non può esistere senza il cielo, senza il sole che la riscalda, senza la luna che ne determina i ritmi. Così lo sguardo, dopo essersi posato sulla terra, si alza verso il cielo. Un cielo dove la luna appare come compagna, addirittura moltiplicata, così da accudirci come una pluralità di luminose presenze. A volte crescono fino a mostrare l’intero disco argenteo, a volte si riducono a scintillanti puntini tenaci. Nelle immagini dell’autrice, la luna è in rapporto con la luce del sole che illumina la “terramadre”. Forse, sembrano dirci le immagini, che il segreto per il quale la terra mantiene sempre un respiro caldo e fecondo, si nasconde nel suo rapporto tenero e costante con la Luna.