La Senday City di Marco Bolognesi in mostra a Napoli
Marco Bolognesi, Ligatum Gemini, 2011, stampa lambda su dibond e plexiglass, cm. 165x125.

NAPOLI. Arriva a Napoli, al Palazzo delle Arti, il terzo capitolo di “Sendai City. Alla fine del futuro” il progetto fantascientifico e cyberpunk di Marco Bolognesi per la curatela di Valerio Dehò e Massimo Sgroi.

Dopo il successo riscosso con le mostre di Merano (Merano Arte) e Bologna (ABC e SetUp Art Fair), l’artista emiliano, da quindici anni attivo tra Inghilterra e Italia, approda dal 5 al 28 giugno 2015 al primo piano del PAN con numerose opere appartenenti a “Sendai City” e disegni inediti di grandi dimensioni, per raccontare la sua visione di una metropoli post-moderna, abitata da robot, cyborg e mutanti, governata da un’intelligenza artificiale e destinata a coprire l’intero pianeta sulla scorta di una cybernizzazione di massa.

[quote_box_center]«Il cyberpunk – spiega Bolognesi – è cultura popolare. L’iconografia dell’uomo-macchina, dell’uomo cibernetico, del robot, del cyborg ormai fa parte di noi e della società in cui viviamo. […] Come ci stiamo trasformando? E soprattutto in cosa ci stiamo trasformando?».[/quote_box_center]

 

Marco Bolognesi, Die and smile, 2008, stampa lambda su dibond e plexiglass, cm. 125x93.
Marco Bolognesi, Die and smile, 2008, stampa lambda su dibond e plexiglass, cm. 125×93.

 

In esposizione, oltre all’astronave “Mock up” (2009) e ad una selezione di fotografie tratte dalle serie “C.O.D.E.X. blue” (2008), “Geiko” (2008), “Mutantia” (2011) e “Babylon Federation” (2008 e 2014), alcuni grandi pastelli su carta, dedicati al tema della città e realizzati a partire dal collage di ritagli tratti da vecchi film di fantascienza.

Come scrive Valerio Dehò, «Marco Bolognesi ha creato nel tempo un popolo, l’ha fotografato, descritto con immagini sensazionali e adesso gli ha creato il suo ambiente, lo spazio cibernetico in cui vivere. […] In fondo tutto il suo lavoro precedente è stato un lento avvicinamento a Sendai City, un viaggio interstellare per creare una sintesi provvisoria che colpisce la dead zone della società attuale».

 

Marco Bolognesi, Royal Manticore, Marechal Josephine de Beauharnais, 2008, stampa Lambda su Dibond e plexiglas, cm. 157x118.
Marco Bolognesi, Royal Manticore, Marechal Josephine de Beauharnais, 2008, stampa Lambda su Dibond e plexiglas, cm. 157×118.

 

«La concezione estetica della Sendai Corporation – aggiunge Massimo Sgroidimostra la capacità visionaria di Marco Bolognesi. […] Un mondo di spettacolo, sesso e morte. […] È show puro elevato all’ennesima potenza dell’immagine Fake laddove la fascinazione si trasforma in orrore e l’orrore nell’estrema forma di seduzione […]».

 

Marco Bolognesi, Kimisazu. White sky blue sea, 2008, stampa lambda su dibond e plexiglass, cm. 166x125.
Marco Bolognesi, Kimisazu. White sky blue sea, 2008, stampa lambda su dibond e plexiglass, cm. 166×125.

 

Marco Bolognesi, artista e filmmaker, nasce nel 1974 a Bologna, dove si laurea al DAMS. Del 1994 e 1996 sono le sue prime opere video, realizzate per la RAI e presentate al Giffoni Film Festival e alla Biennale di Venezia. Nel 2002 si trasferisce a Londra, dove vince “The Artist in Residence Award” all’Istituto Culturale Italiano (2003) e realizza la mostra “Woodland”, da cui due anni dopo nasce l’omonimo libro fotografico e la prima personale alla Cyntia Corbett Gallery di Londra. Nel 2008 realizza il cortometraggio “Black Hole”, che vince il premio miglior film fantascientifico all’Indie Short Film Competition in Florida ed esce il libro monografico “Dark Star”. Nel 2009 viene pubblicato per Einaudi “Protocollo” il primo volume di una graphic novel nata dalla collaborazione con Carlo Lucarelli e nello stesso anno presenta nella londinese Olyvia Fine Art “Z Generation: Realm of Ambiguity” e alla Fondazione Solares delle arti di Parma il progetto “Genesis”. Nel 2011 realizza l’installazione “Mock-up” esposta allo IED di Milano all’interno del festival Invideo e partecipa alla collettiva londinese “What made us famous” a fianco di artisti quali Damien Hirst, Helmut Newton, Sarah Lucas. Nel maggio 2012 il festival Fotografia Europea di Reggio Emilia presenta “Humanescape”: una mostra e un libro che vede la partecipazione di Bruce Sterling e Jasmina Tešanovic. Nel 2014 inaugura a Merano Arte il primo capitolo della personale “Sendai City. Alla fine del futuro” in cui viene presentato il Bomar Universe, universo in continua espansione, tra cyberpunk e fantascienza sociale. Il secondo capitolo viene proposto nel 2015 a Bologna, presso ABC e SetUp Art Fair. Partecipa alla collettiva “Orlando Furioso. Incantamenti, passioni e follie”, in occasione del 540° anniversario della nascita di Ludovico Ariosto, a tre edizioni della Biennale Italia-Cina e alla Bienal del Fin del Mundo. Vive e lavora tra Roma e Londra.

 

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Sendai City. Alla fine del futuro

Dove: Pan | Palazzo delle Arti Napoli Via dei Mille 60, Napoli |

Quando: dal 5 al 28 giugno 2015

Orari: tutti i giorni ore 9.30-19.30, domenica ore 9.30-14.30, chiuso il martedì.

Ingresso: gratuito

Info: pan@comune.napoli.it, www.comune.napoli.it/pan, bomarstudio@gmail.com, www.marcobolognesi.co.uk

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Promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, la personale sarà inaugurata giovedì 4 giugno, alle ore 18.00, alla presenza dell’assessore Gaetano Daniele, dell’artista e dei curatori.