ROMA. E’ di Paolo Verzone “Cadetti”, il progetto e la mostra che dal 4 al 26 giugno sarà esposta nella sede di Officine Fotografiche per Fotoleggendo. A cura di Tiziana Faraoni, la mostra riprende un’interessante reportage realizzato nelle più importanti accademie militari europee da Verzone (Agence VU), vincitore del 3° premio Portraits, Stories del World Press Photo 2015.
[quote_box_center]Bisogna saper comandare anche con gli occhi. È un elemento chiave del portamento di un ufficiale, la prima cosa che si impara nelle scuole militari di tutta Europa. Per questo gli sguardi degli allievi sembrano così simili: dietro c’è la stessa tradizione, che da secoli forma i condottieri del vecchio continente. Prima di pilotare aerei, navi o carri armati; prima di guidare stormi, flotte o battaglioni, a questi ragazzi si insegna come conquistare l’autorità, come ottenere rispetto e imporre obbedienza. Il punto di partenza di una metamorfosi che li trasformerà in leader. I luoghi e le divise in cui avviene questa mutazione sono fuori dal tempo: sono la tradizione, valore fondamentale nell’educazione di un allievo che lo rende parte della storia, dello spirito di una nazione. Quello che il progetto Cadetti è andato a cercare nelle foto di venti accademie di sedici differenti paesi: il ponte tra il passato e il futuro, tra riti antichi e missioni tecnologiche che si costruisce nella formazione di queste reclute. L’altro elemento decisivo per la vita di un militare non si può insegnare. Nasce da solo, nei piazzali settecenteschi di Modena o di Saint-Cyr, nelle marce sotto la pioggia, nelle ore immobili a fare la sentinella: è il cameratismo, la fratellanza in armi, un sentimento che va oltre l’amicizia. È la consapevolezza che i tuoi compagni ci saranno sempre, nella pace e nella guerra, nella gioia e nel dolore: giovani o vecchi, saranno al tuo fianco fino all’ultimo dei giorni. Gianluca Di Feo [/quote_box_center]
Paolo Verzone è nato a Torino nel 1967 e vive a Parigi dal 2000. Si interessa alla fotografia in età giovanissima. In collaborazione con Alessandro Albert realizza nel 1991 un lavoro di ritratti sugli abitanti di Mosca, raccolto nel volume Volti di Passaggio, pubblicato da Peliti & Associati. Con le immagini dei moscoviti vince nel 1992 il premio Kodak European Panorama. Paolo Verzone collabora come ritrattista e reporter con le principali riviste italiane e internazionali tra cui: Newsweek, Time, Le Monde, The Independent, Sunday Times, Liberation, D la Repubblica delle Donne, Flair, Geo, Io Donna, GQ, Amica, Rolling Stone, Sportweek, Vanity Fair, Marie Claire, Courier International, Das Magazin. Negli ultimi anni ha ottenuto vari riconoscimenti tra i quali: Canon Giovani fotografi, finalista al Leica Oskar Barnak Award, American Photography 2009-10-2015, Sony Photography Award 2011 e tre World Press Photo (2001-2009-2015). Le sue immagini sono presenti nelle collezioni del Victoria & Albert Museum di Londra, della Bibliotheque Nationale de France di Parigi e dell’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Paolo Verzone è membro dall’Agence Vu di Parigi.
Paolo Verzone, Cadetti. Curated by Tiziana Faraoni
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You need to know how to give orders with your eyes. A key skill learnt by cadets in the best army officers schools throughout Europe. It’s for this reason that the expressions on the cadets faces are the same. Behind this air hide the century old traditions that have formed the leaders of the old continent. Before flying planes, driving tanks, sailing ships, leading squadrons, fleets or battalions the students are taught how project authority, gain respect and command obedience. The starting point of the metamorphosis into a leader. The places and the uniforms within which this mutation takes place are timeless. From these traditions are formed the fundamental values that form the history and the spirit of a nation.
This is what the Cadetti (Cadets) project set out observe photographing twenty military academies in sixteen different countries. Bridging the past and the future, antique rituals and futuristic technological missions all of which come together in the training of these recruits.
There’s another decisive element in the life of a soldier that you simply can’t teach. It comes from the seventeenth century courtyards in Modena or Saint-Cyr, from the drills in pouring rain, from the hours without moving standing guard, from the companionship and fraternity of comrades. A sentiment that goes far beyond friendship. The knowledge that someone will always be there for you in war and in peace, through highs and lows, young and old your fellow cadets will be by your side till your dying day. Gianluca Di Feo [/quote_box_center]
Paolo Verzone was born in Turin in 1967 and lives in Paris since 2000. His interest in photography started at a very young age. In 1991, in collaboration with Alessandro Albert, he realizes a work of portraits on the inhabitants of Moscow, collected in the book Volti di Passaggio, published by Peliti & Associati. In 1992, he won the prize Kodak European Panorama with the images of the Muscovites. Paolo Verzone collaborates as a portrait photographer and a reporter with the main Italian and international magazines including: Newsweek, Time, Le Monde, The Independent, The Sunday Times, Liberation, D la Repubblica delle Donne, Flair, Geo, Io Donna, GQ, Amica, Rolling Stone, Sportweek, Vanity Fair, Marie Claire, Courier International, Das Magazin. In the recent years he has won a number of awards including: Canon Young Photographers, finalist at the Leica Oskar Barnak Award, American Photography 2009-10-2015, Sony Photography award 2011 and three World Press Photo (2001-2009-2015). His pictures are in the collections of the Victoria & Albert Museum in London, the Bibliothèque Nationale de France in Paris and the Istituto Nazionale per la Grafica in Rome. Paolo Verzone is a member of Agence Vu, Paris.