ROMA. Con “Korea”, la mostra della fotografa tedesca Julia Fullerton-Batten, si apre il temporary museum VisionArea.
Un progetto che nasce da un’idea dell’artista Matteo Basilé e dall’associazione Amici dell’Auditorium Conciliazione (con il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo) che reinventa un luogo come l’Auditorium della Conciliazione ampliandone le potenzialità espressive per creare un posto in cui convivono arte, musica, cinema, moda, letteratura e food attraverso progetti sitespecific.
Ad inaugurare lo spazio romano, dicevamo, è la mostra fotografica di Julia Fullerton-Batten, ”Korea”, curata da Clara Tosi Pamphili e che racconta la Corea, un luogo lontano descritto con un codice iper-contemporaneo. Le sue immagini, grazie alla definizione post-produttiva tanto decisa da accentuare ogni singolo elemento del racconto visivo, non definiscono altro luogo che quello della dimensione onirica, i luoghi sono di tutti perché irreali.
La bellezza diventa “ il luogo” dove la memoria delle forti tradizioni culturali è espressa dalle donne coreane ritratte nei loro meravigliosi kimono Hanbok; figure che non sembrano umane vivono come adesivi sullo sfondo di una Seoul fredda senza fondersi mai con l’ambiente dove vivono. Veri e propri still-life dove le donne sono fiori, perfette figure vegetali, o decorazioni dove la ricchezza del colore non porta valore plastico ma contribuisce ad annullare ogni tensione umana: è la descrizione poetica della storia di un Paese ancora forte di riti e tradizioni ma con forti contrasti politici fra Nord e Sud. Otto immagini come finestre che guardano fuori e dentro un mondo che ha perso la distanza geografica.
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Korea.
Dove: Auditorium della Conciliazione
Quando: fino al 10 settembre 2015
Info: www.visionarea.org
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