MILANO. La mostra “Moira Ricci. Capitale Terreno” rappresenta l’ultimo step del progetto “Dal territorio alla terra. Progetto per un museo di fotografia diffuso” e verrà inaugurata allo Spazio Oberdan dal 9 settembre. La mostra intende anticipare la fisionomia e l’identità del Museo di Fotografia Contemporanea nella sua nuova accezione a rete.
Collocata in chiusura del semestre di Expo, la mostra è dedicata a un tema strettamente collegato all’Esposizione Universale: la civiltà contadina, le sue narrazioni, le sue leggende, la sua profonda crisi contemporanea. La giovane artista, Moira Ricci, da alcuni anni è diventata un’artista molto stimata sia in Italia sia sulla scena internazionale per la sua originalità e genuinità. Il lavoro che l’ha resa nota e l’ha consolidata come artista è 20.12.53-10.08.2004, realizzato tra il 2004 e il 2014, dedicato alla madre perduta in giovane età.
Nata nella campagna maremmana, è sempre rimasta fedele alla cultura della sua terra, studiandone le tradizioni più antiche e radicate, approfondendone i significati simbolici e costruendo storie immaginarie intorno ad essa.
Impiegando la fotografia, il video, l’installazione come media privilegiati, Moira Ricci recupera vecchie immagini da album di famiglia e piccoli archivi privati, raccoglie testimonianze visive e sonore, riprende personali ricordi infantili per destinarli a nuovi significati. La sua opera, basata sulla attenta rielaborazione digitale di immagini esistenti e su riprese video di scene di vita quotidiana, sortisce un effetto di intenso realismo.
Nelle sue storie, spesso di impronta autobiografica, intreccia la propria identità individuale a quella della comunità a cui appartiene, studia il legame originario con il territorio, unisce l’invenzione tecnologica alla rivisitazione delle immagini popolari.
In questa mostra vengono raccolti e presentati insieme per la prima volta a Milano due grandi progetti recenti dell’artista: Da buio a buio, 2009-2015 (comprendente quattro storie: La bambina cinghiale, Il Lupo Mannaro, L’Uomo Sasso, I gemellini), e Dove il cielo è più vicino, 2014.
Nel primo progetto, il ciclo Da buio a buio, alcuni personaggi appartenenti alla comunità contadina e protagonisti dei racconti popolari vengono documentati dall’artista attraverso fotografie, riprese video, registrazioni sonore che danno vita a narrazioni totalmente costruite ma assolutamente “reali” nella verosimiglianza della realizzazione.
Nel secondo progetto, Dove il cielo è più vicino che comprende grandi fotografie a colori e due videoproiezioni, l’artista racconta della terra in crisi, sempre meno coltivata, immagina l’abbandono dei poderi da parte dei contadini impoveriti, delusi e oppressi da sentimenti di inadeguatezza alla vita contemporanea, che trasformano un trattore in astronave per andarsene dalla terra tanto amata e raggiungere il cielo.
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Moira Ricci. Capitale Terreno
Dove: Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2, Milano
Quando: dal 9 settembre al 18 ottobre 2015
Orari: martedì-venerdì 12-19.30; sabato-domenica 10-19.30. chiuso il lunedì
Biglietti: € 6 intero; € 4 ridotto
Visite guidate e prevendita: Infoline 199 75 75 13
Per informazioni: www.cittametropolitana.milano.it/cultura ; www.mufoco.org
Catalogo Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2015, edizione bilingue inglese/italiano, con scritti di Emanuela De Cecco, Andrea Lissoni, Michele Manfellotto, Roberta Valtorta.
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