La storia di Hector Garcia Jr nel racconto di Lisa Krantz
Maggio 2011. Hector Garcia Jr si riposa dopo aver camminato un pochino per la prima volta nella piscina del Palo Alto College Aquatic Center nel maggio 2011. A causa dei problemi alle ginocchia, Hector non può camminare senza l’aiuto di qualcuno, ma ha potuto farlo in acqua dove sente meno dolore e dove ha iniziato un programma di allenamento basato sul camminare in piscina. «Ero solo un bambino paffuto, non ero enorme. Ero solo un bambino paffuto, ma ho imparato che i bambini non mi sceglievano nella loro squadra proprio perché ero in carne. Non ero invitato alle feste, perché ero cicciottello. Quindi già da piccolo mi sono sentito messo in disparate e non capivo cosa stavo facendo. Ho capito il mio problema solo in età adulta». © Lisa Krantz/San Antonio Express-News

LODI. Nelle sale dell’Ex Chiesa di San Cristoforo, dal 10 al 25 ottobre, in occasione del festival di fotografia etica, sarà in mostra A Life Apart: The Toll of Obesity di Lisa Krantz. Il progetto della fotoreporter americana si focalizza sul dramma di un uomo, Hector Garcia Jr., affetto da una grave forma di obesità.

Per quasi tutta la sua vita, Hector ha cercato di contrastare questo grave problema collegato all’alimentazione, affrontando tutte le sue conseguenze e difficoltà: dal dolore alla ridicolizzazione, dall’isolamento alla perdita di speranza.

 

«Se dovessi disegnare la mia vita, disegnerei un bambino dietro al vetro di un negozio — aveva detto Hector — con le mani appoggiate mentre guarda il mondo passargli davanti. La vita continua e io me la sto perdendo. Me la sto perdendo da tutta la vita»

 

 

Novembre 2010. Con un peso di circa 270 Kg, Hector Garcia Jr. ha difficoltà nello svolgere normali attività quotidiane come il lavarsi. Fa fatica a camminare lungo il corridoio che porta dalla sua camera da letto al bagno, così che sua madre Elena possa lavarlo dopo avergli tagliato i capelli. Circa un mese prima Hector ha iniziato una dieta, dopo aver realizzato d’esser vicino al suo peso massimo di sempre di 289 Kg. © Lisa Krantz/San Antonio Express-News
Novembre 2010.
Con un peso di circa 270 Kg, Hector Garcia Jr. ha difficoltà nello svolgere
normali attività quotidiane come il lavarsi. Fa fatica a camminare
lungo il corridoio che porta dalla sua camera da letto al bagno, così
che sua madre Elena possa lavarlo dopo avergli tagliato i capelli. Circa
un mese prima Hector ha iniziato una dieta, dopo aver realizzato d’esser
vicino al suo peso massimo di sempre di 289 Kg.
© Lisa Krantz/San Antonio Express-News

 

 

È infatti una guerra impari quella tra Hector e l’obesità. Nonostante gli sforzi arriva a raggiungere i 289 kg, cosa che lo costringe a rimanere confinato nella sua camera, nella modesta abitazione dei genitori a San Antonio, Texas.

Nel 2010 prova quindi a perdere nuovamente peso e, grazie alla dieta e all’esercizio fisico, riesce a dimagrire di oltre 136 kg. Le cose sembrano migliorare per lui, tuttavia gli interventi chirurgici da due diventano quattro. L’allenamento si interrompe, e la depressione fa il resto, spingendolo a cercare nuovamente conforto nel cibo. Durante l’anno successivo Hector riprende così tutto il peso che con tanto sacrificio aveva perso. Ma purtroppo non è l’unico problema.

Nel 2013 gli viene diagnosticata una malattia polmonare cronica. Hector deve assolutamente dimagrire, ma continua a ingrassare per tutto il 2014, il che aggrava la sua situazione clinica, instradandolo verso un tragico epilogo.

L’8 dicembre 2014 Hector cammina infatti per soli 12 metri per aprire la porta alla madre. Una volta entrata, Hector le dice di non riuscire a respirare e collassa su una sedia. Muore all’età di 49 anni.

Attraverso immagini toccanti, il lavoro di Lisa Krantz ci mette di fronte a una tragedia privata per alzare il sipario su una realtà preoccupante che in America, e soprattutto a San Antonio, coinvolge una percentuale elevata di popolazione. Recenti dati della Gallip indicano infatti San Antonio come la seconda città con più obesi d’America: il 65,7% degli adulti è sovrappeso o obeso. Nonostante lo sforzo della città di frenare questo fenomeno, tantissime persone che soffrono di obesità estrema vivono isolate, come Hector, incapaci di trovare o di avere accesso a un aiuto medico e psicologico.

 

LISA KRANTZ

 

Lisa Krantz è laureata in Psicologia alla Florida State University. Ha quindi seguito un Master in Fotografia alla Syracuse University, e lavorato per il Naples Daily News.

Attualmente lavora come fotografa per il San Antonio Express-News (San Antonio, Texas), focalizzandosi su storie a lungo termine nella sua comunità. La storia di Hector Garcia Jr. e dei suoi ultimi quattro anni di vita da obeso è stata premiata dal Picture of the Year International (POYi), dal Community Awareness Award e da numerosi altri premi internazionali. Il lavoro è stato inoltre proiettato nell’ambito del VISA pour l’Image.

Grazie ai suoi reportage, Lisa è comparsa anche tra i finalisti del Pulitzer Prize for Feature Photography e tra i vincitori di moltissimi altri premi prestigiosi, tra cui lo Scripps Howard Foundation National Journalism Award e il Sony World Photography Awards.

Nel 2015 si è inoltre aggiudicata il terzo posto nella categoria Ritratto (foto singole) del World Press Photo, grazie a un ritratto parte del suo progetto dedicato alla trasformazione della storica Eastside afroamericana di San Antonio.

 

 

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A Life Apart: The Toll of Obesity

FESTIVAL DI FOTOGRAFIA ETICA. Area tematica Il cibo che uccide

 

Dove: Ex Chiesa di San Cristoforo, via Fanfulla, 14 – Lodi

Quando: 10-11 / 17-18 / 24-25 ottobre 2015

Orari:  sabato e domenica 9,30 – 23,00

Ingresso: 10,00 €. Alle biglietterie verrà fornito un braccialetto identificativo che permetterà l’accesso multiplo alle mostre e a tutti gli incontri per tutta la durata del Festival. Il braccialetto è impermeabile e non deve essere rimosso, pena la perdita del diritto di accesso.

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