TREVISO. Si intitola ‘Less Photography, More Photographic’ l’esibizione collettiva curata da Marta Barinain mostra fino al 6 marzo 2016, alla Galleria SP3. In mostra i lavori di Szilvia Bolla, Jure Kastelic, Reinis Lismanis, Scott Pattinson, Patrick Raimondi Taylor e Duncan Wooldridge per portare a Treviso una stimolante visione della fotografia contemporanea internazionale.
Le opere in esibizione sono state scelte per la loro capacità di mettere in questione la definizione di fotografia. Si dissociano da alcuni principi che per anni sono stati una caratteristica indiscutibile di questo medium e una ‘mania’ per gli appassionati del genere: la rappresentazione del reale e quindi la sua credibilità inconfutabile; l’abilità di cogliere il ‘momento decisivo’; la qualità e precisione date dallo scrupoloso utilizzo dello strumento.
Questi principi, messi in discussione da molti artisti sin dalla seconda metà del 20esimo secolo in risposta all’esplosione della Benjaminiana ‘era della riproducibilità tecnica’, oggigiorno sono oggetto di una nuova evoluzione dovuta all’introduzione del digitale. Le opere presentate in ‘Less Photography, More Photographic’ sono infatti il risultato dell’utilizzo di nuove tecnologie quali computer, scanner, smartphone e stampante 3D.
Tramite l’impiego di questi dispositivi, l’occhio dell’artista si sposta dal reale al virtuale, dove il momento decisivo diviene ubiquo, e la qualità dell’immagine viene ingannata durante il processo artistico sino alla celebrazione dell’imperfezione. Non solo il metodo di creazione delle opere, ma anche la forma nella quale esse si presentano riflette il concetto di ‘Less Photography’. Alcuni lavori sfidano l’estetica e la bidimensionalità della stampa fotografica, investigando i canoni scultorei, pittorici e multimediali.
Nonostante la forma dei lavori esibiti risulti disomogenea e lo strumento fotografico venga a mancare, altri sono gli elementi che ricongiungono le pratiche dei sei artisti ad uno stesso principio ‘More Photographic’: l’ausilio del dispositivo e la sua insita capacità di riproduzione della ‘copia’, e l’indagine conoscitiva sul diritto d’autore.
L’abbandono dell’artista alle molteplici possibilità di creazione date dal succedersi ed evolversi di processi e meccanismi, induce talvolta a dubitare su dove finisca l’intento creativo e inizi un sistema automatico affetto da imprevedibile casualità e mera tecnica. Stoffe pixelate, carte da pareti con effetto tridimensionale, sculture, installazioni, narrazioni visive sul confine tra realismo e utopia, scannerizzazioni digitali dalle qualità pittoriche.
Una mostra che esalta una nuova Fotografia, dove gli artisti non ‘scrivono con la luce’, ma piuttosto si dedicano ad esplorare e sfidare le nuove tecnologie creando immagini che stimolano la nostra capacità di indagine ed identificazione del reale.
Less Photography, More Photographic
Dove: Galleria SP3, vicolo San Pancrazio 3, Treviso.
Quando: fino al 6 marzo 2016
Orari: Martedì | Venerdì 17_19,30; Sabato | Domenica 16_20. Lunedì chiuso