MILANO. S’intitola “Flavio Tecchio, 1968-2016. 30 anni con un obiettivo” la mostra con scatti di Flavio Tecchio allo Spazio Raw. Curata da Anna Mola, l’esposizione racchiude i primi 30 anni di ricerca fotografica e, le oltre 40 stampe, scattate in analogico, che compongono la mostra sono state quasi tutte realizzate personalmente dal fotografo in camera oscura.

 

Rajasthan, India
Rajasthan, India

 

Gli esordi, a colori, a metà degli anni ’80 indicano già l’attenzione verso i dettagli e la composizione con pochi elementi. Il passaggio, poco tempo dopo, al bianco e nero sancisce la sua cifra stilistica fino a oggi. Attraverso la sua Nikon FM2 (unica macchina, in 30 anni), immortala passanti, frequentatori di bar, scorci di natura e paesaggi urbani, affinando tecnica e stile e creando un linguaggio in grado di esprimere visivamente tranquillità, riflessioni, paura e – soprattutto – solitudini.

Solitari e pensierosi, infatti, sono spesso i protagonisti delle sue fotografie; non chiusi ma “racchiusi” in loro stessi.

 

Rajasthan, India. Woman with children
Rajasthan, India. Woman with children

 

Poco dopo iniziano i viaggi: Stati Uniti, Europa, India, Turchia, Sud America: tanti incontri, chilometri percorsi e storie da raccontare (perfino la testimonianza di un attentato). Con la fedele fotocamera al collo, Tecchio compone, inquadra e colleziona attimi di vita appartenenti a culture e tradizioni diverse, ponendo sempre l’accento sulla componente umana. Immagini semplici e raffinatissime, intime e mai scontate.

Che si tratti di un’anziana che attraversa la strada, di un ballerino solitario in Argentina, di visitatori di un tempio in India o avventori in un caffè di Budapest, riusciamo a immedesimarci in quegli attimi di vita, avvertendoli come famigliari. Siamo in qualche modo con lui “lontano o vicino casa, dove sento il profumo che aggrega la città”, come racconta il fotografo stesso.

 

46 copia

 

La casa è l’emblema degli affetti ed è proprio lì che prende vita la serie più recente scattata da Tecchio e che conclude il percorso di mostra. Con il titolo “Exit”, anch’essa è composta da immagini in bianco e nero e dedicata ai suoi genitori: il padre, mancato anni fa, e la mamma, malata da tempo e sempre più “distante” con la mente. Le mani, spesso in primo piano in queste immagini, diventano il simbolo del legame che si cerca di recuperare con i ricordi, dopo aver subito una grave perdita, ciò che permette una “ricostruzione” a seguito del senso di vuoto e abbandono, un recupero del sé.

 

 

Flavio Tecchio, 1986-2016, 30 anni con un obiettivo

Dove: Spazio Raw, corso di Porta Ticinese 69, Milano

Quando: dal 2 al 17 giugno 2016

Orario: Da lunedì a venerdì 15-19:30 Sabato e domenica su appuntamento.

Ingresso: libero.

Info: tel. 02.49436719 | www.spazioraw.it