LUGANO. “Frontière, Frontiera e Grenze” significano, nelle 3 lingue delle nazioni alpine, la parola “confine”. Un fil rouge che lega le due mostre alla Photographica FineArt di Lugano che, dal 19 maggio, ospiterà, insieme ai ghiacciai alpini di Vittorio Sella, anche l’ultimo lavoro creato dal fotografo canadese Scott Conarroe che prende spunto dal continuo movimento dei confini lungo l’arco alpino dovuto allo scioglimento dei ghiacciai e alla deriva degli spartiacque.
Con il surriscaldamento globale il permafrost che ricopre le Alpi si ritira ad altitudini sempre più elevate causando l’ammorbidimento e lo sgretolamento del terreno sottostante. I confini alpini disegnati in passato non rispecchiano più le linee delle creste alpine e dei bacini di drenaggio, così Svizzera, Italia, Austria e Francia, attraverso l’istituzione di trattati bilaterali, hanno deciso di rendere alcune sezioni dei loro confini “fluidi”. Fra qualche decennio, quando le Alpi si saranno nuovamente “stabilizzate”, verranno istituiti nuovi confini tra questi Paesi. L’intenzione di ridisegnare le frontiere tra questi Stati però non può risolvere la questione del ritiro dei ghiacciai causato dal surriscaldamento globale.
Questi scenari alpini, impressi nelle immagini di Scott Conarroe, sono ancora meravigliosi ma purtroppo non sono più incontaminati: contengono sia le conseguenze dell’età industriale che una nuova visione nell’arte di governare in un’era sempre più minacciata dal cambiamento climatico.
Erano intatti invece al tempo di Vittorio Sella, circa 130 anni fa. Sella, valido alpinista ed esploratore, con il suo grande apparecchio fotografico a lastre 30x40cm documentò nel 1883 l’arco alpino. La tecnica di allora era basata sull’esecuzione d’immagini fotografiche al bromuro d’argento, stampate poi a contatto, per cui avevano la grandezza della carta stessa, permettendo in questo modo di ottenere delle stampe con un’altissima definizione. Questo di conseguenza, comportava l’utilizzo di un equipaggiamento adeguato (ideato dal fotografo stesso) piuttosto ingombrante da trasportarsi a quelle altitudini.
La tecnologia di oggi ha invece permesso a Scott di creare immagini con numerosi scatti in multi framing, in questo modo egli ha potuto catturare delle vedute dei nostri ghiacciai con una eccezionale definizione; le stampe sono di grande formato e risultano sorprendentemente nitide. Strutturalmente, Il progetto dell’artista canadese ricorda in parte un arazzo di Google Earth di vedute satellitari affiancate.
Il progetto di Scott Conarroe è stato realizzato con l’assistenza della John Simon Guggenheim Memorial Foundation e del Canada Council for the Arts e con la concessione della Galleria XX di Toronto. Le immagini di Vittorio Sella provengono invece dall’Archivio Marco Antonetto.
Scott Conarroe e Vittorio Sella. Frontière, Frontiera, Grenze
Dove: Photographica FineArt Gallery, via Cantonale 9, Lugano
Quando: dal 19 maggio al 29 luglio.
Orari: Da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00. Il sabato visite su appuntamento.
Info: photographicafineart.com