ROMA. Il MACRO Testaccio – La Pelanda ospita, dal 13 aprile al 17 maggio 2017, la mostra del fotografo fiorentino Marco Paoli, intitolata Ethiopia, curata da Paolo Cavalcanti e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Le fotografie rendono omaggio alla bellezza di una delle nazioni africane più ricche di cultura per l’unicità della sua storia e della sua architettura, la molteplicità delle sue lingue, delle sue etnie e religioni.
L’Etiopia è la culla dell’umanità per eccellenza in cui è vissuta la nostra comune antenata ‘Lucy’ e culla del Cristianesimo autoctono africano di diretta derivazione apostolica.
I temi esplicitati dalle foto sono quindi la bellezza, ma anche la resilienza della popolazione extraurbana che vive in condizioni di pura sussistenza praticando l’agricoltura e l’allevamento con tecniche tradizionali, succube delle contingenze climatiche eppure convivente in pacifiche comunità, in villaggi in cui l’organizzazione e l’incontro sociale trova il suo spazio di elezione nei mercati o sotto i maestosi sicomori, luogo di riunione degli anziani e dei consigli delle comunità.
Altro tema è quello della convivenza nella differenza, evidenziato dai grandi eventi a tematica religiosa come il Timkat cristiano ortodosso a Lalibela ed il pellegrinaggio musulmano a Scheik Hussein al quale l’Autore ha partecipato, accolto con amicizia e grande ospitalità da entrambe le comunità che gli hanno permesso con orgoglio di fotografare i luoghi e i momenti più intimi delle celebrazioni.
Ethiopia Marco Paoli
Dove: MACRO Testaccio – La Pelanda. Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Quando: 13 aprile – 17 maggio 2017Orari: da martedì a domenica, ore 14.00-20.00. Chiuso il lunedì
Ingresso: gratuito
Info: www.museomacro.org
Tutti i proventi della vendita del libro sono devoluti a ‘Busajo onlus’, Associazione italiana riconosciuta dal Governo etiope che opera in Etiopia a Soddo, nella regione Wolaita, con l’obiettivo di dare accesso all’istruzione ai bambini e alle bambine di strada.