S’intitola ‘Mèdiations‘ la retrospettiva che il museo Jeu de paume di Parigi dedica alla fotografa statunitense Susan Meiselas.
Questa mostra è la più completa e grande retrospettiva mai organizzata in Europa sulla carriera della fotoreporter, nata a Baltimore nel 1948.
Negli anni ’70 Susan Meiselas inizia il suo percorso nel mondo della fotografia e il suo progetto principale è incentrato sulla vita delle spogliarelliste alle fiere nazionali del New England che la fotografa ha seguito in tutti i loro spostamenti. Per tre estati consecutive si è impegnata a portare a termine questo progetto, mentre nel frattempo insegnava fotografia nelle scuole pubbliche di New York, fino a che è nato ‘Carnival Strippers‘, un libro pubblicato da Farrar, Straus & Giroux nel 1976, poi rivisto e ristampato dal Whitney Museum e Steidl Verlag nel 2003.
Un lavoro, il suo, davvero complesso e importante, e che le ha permesso di entrare nel 1976 nell’agenzia Magnum e iniziare il suo nuovo percorso da freelance.
Da allora i suoi lavori si sono ampliati e la Meiselas ha iniziato a seguire anche le zone di conflitto internazionale, come la guerra civile in Nicaragua e in America Latina, dando voce agli individui e alle comunità sottoposte a violenza e repressione. I suoi lavori sono stati pubblicati in tutto il mondo e nel 1981, l’editore Pantheon ha pubblicato la sua seconda monografia, ‘Nicaragua. Giugno 1978-1979‘, ristampata poi da Aperture nell’autunno 2008.
La fotoreporter nella sua carriera ha poi ha lavorato come redattore e collaboratore in diversi progetti editoriali, ha co-diretto due film e nel 1997 ha completato un progetto durato sei anni sulla storia fotografica del Kurdistan creando anche un sito web come archivio online di una memoria collettiva che non deve andare perduta. E nella mostra parigina viene racchiuso tutto il suo importante lavoro, almeno quello realizzato fino ad oggi.
La mostra al Jeu De Paume proseguirà fino al 20 maggio.