Percorsi nella memoria collettiva e individuale, tentativi di ricostruzione della propria identità, narrazioni immaginarie che colmano gli spazi lasciati vuoti dalla storiografia ufficiale.
Le opere di nove artisti africani sono protagoniste di road to justice , mostra a cura di Anne Palopoli che, dal 22 giugno al 14 ottobre 2018 al Maxxi di Roma, ci racconta le complessità del continente africano, le sue ferite, le sue violenze, i possibili scenari futuri.
Nella storia del continente africano, la deportazione di intere popolazioni e la colonizzazione hanno progressivamente distrutto le culture esistenti, alterato equilibri politici, religiosi e sociali; le popolazioni autoctone sono state catapultate in una realtà culturale e politica fabbricata dall’esterno, che ne ha causato la progressiva e violenta marginalizzazione.
Mettendo in dialogo opere della collezione permanente del Maxxi con altre scelte per questa occasione, road to justice, offre un’ulteriore riflessione sui temi del postcolonialismo, della memoria e dell’identità.
In mostra 11 lavori di 9 artisti, John Akomfrah, Marlene Dumas, Kendell Geers, Bouchra Khalili, Moshekwa Langa, Wangechi Mutu, Malik Nejmi, Michael Tsegaye e Sue Williamson:
video, dipinti, fotografie, installazioni che si articolano in tre aree cronologiche, riferite al passato, al presente e al futuro, alternando visioni personali e tradizioni fuse con esiti di intensa espressività.
Per tutti gli artisti il tema della memoria è fondamentale, sia per la sua carica distruttiva che per la sua straordinaria capacità di guarire e riconciliare. La memoria viene utilizzata come strumento che aumenta la consapevolezza, aiuta a rimarginare le ferite e a ristabilire la dignità, nel tentativo di comprendere il passato e di indirizzare il futuro in un contesto interculturale.
road to justice vuole promuovere la connessione fra temi, idee, persone ed eventi, proponendo una lettura del complesso continente africano, capace di mettere in relazione prospettive diverse, nuove interpretazioni, connessioni inedite, per contribuire ad ampliare le nostre vedute.