S’intitola ‘(S)oggetti Migranti‘ la mostra allestita al Gate 26A di Modena. Un gioco di parole per capire meglio le fotografie esposte, di Luca Monzani, che fanno di parte di un progetto che risale al 2016.
È durante un viaggio nel giugno del 2016 a Chios, isola della Grecia, che Monzani, camminando tra gli scogli, si scontra con oggetti privi di vita.
Privi di quella vita che gli era data dalla persona che li utilizzava e gli donava un’ identità.
“Questi, galleggiando nelle pozze create dalle maree, rimangono prigionieri tra le rocce senza una via di fuga. Sono effetti personali, persi nelle traversate notturne. Come tante isole del Peloponneso anche quest’isola è stata travolta dallo sbarco dei profughi. La situazione è di stallo, molte famiglie sono lì da 3 mesi e i loro volti mostrano le tracce del proprio tempo e della sofferenza. Viaggiano di notte come clandestini portando in salvo il minimo indispensabile che sono riusciti a prendere” scrive Gino D’Ugo nel suo testo di presentazione del progetto.
Calze, slip, scarpe, indumenti impregnati di significati e ricordi, di cui ora ne rimangono solo carcasse erose dalle acque del Mediterraneo.
Sono (S)oggetti migranti rimasti bloccati in un luogo dove non hanno trovato alcun utilizzo, e dove non ne troveranno più.
Fermare la loro immagine ed esporla gli dona il senso di una seconda vita.
Luca Monzani (Modena, 1989), laurea in conservazione dei beni culturali. Lavora all’Ufficio Tecnico Allestimenti e Collezioni presso Fondazione Fotografia Modena. Oltre ad aver esposto come artista per il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia Architettura 2014, ha all’attivo diverse mostre e pubblicazioni, nonché alcune delle sue opere fanno parte di collezioni private. www.lucamonzani.it
(S)oggetti migranti
Dove: Gate 26A Contemporary Gallery, via Carteria 26A, Modena
Quando: 30 giugno – 15 luglio 2018
Orari: sabato e domenica 19-21
*tutti gli altri giorni su appuntamento. +39 3338601405