La mattina del 20 gennaio aprono al pubblico le prime due esposizioni di Matera Capitale europea della cultura 2019.
Si tratta delle mostre Ars Excavandi di Pietro Laureano e MATER(i)A P(i)ETRA del fotografo Carlos Solito.
La mostra di Laureano indaga sull’arte e le pratiche di scavo che hanno dato luogo ad architetture, civiltà e paesaggi rupestri attraverso i secoli.
Mater(i)a P(i)etra è invece la mostra a firma del fotografo, regista e scrittore Carlos Solito.
Matera e Petra due città scolpite nella roccia, due città dalla straordinaria storia millenaria, due città uniche gemellate Unesco e, con le proprie peculiarità rupestri, a latitudini differenti, fiori all’occhiello di territori che le abbracciano disegnando una cornice di geografia, natura, paesaggi d’uomo che invitano a un viaggio, alla scoperta.
Diecimila anni di storia racchiusi nella pietra. Questa è Matera, tra le città abitate più antiche al mondo, con radici che affondano negli albori della civiltà in un passe partout di rocce testimoni di un presente che è passato e un ineguagliabile “futuro primevo”. È come osservare una struttura vivente che, nutritasi dei popoli che l’hanno abitata o attraversata nella storia, è riuscita a mantenere un’identità solida e ben definita, caratterizzata dal suo attaccamento alle tradizioni, alla storia, alla cultura.
In Giordania, a migliaia di chilometri di distanza, Petra è a suo modo lo specchio vivente della città lucana. Anch’essa scavata nella roccia, la capitale degli antichi Nabatei è un ventre materno che ha dato vita e ospitalità ad antiche civiltà.
Patrimoni dell’Umanità, i due siti sono il pretesto per “addentrarsi” in Basilicata e Giordania, i due rispettivi territori d’appartenenza, per scoprirne le bellezze e le peculiarità del must paesaggistico, artistico, storico e antropologico.
Mater(i)a P(i)etra è un reportage sulla reciproca essenza che esalta i silenzi, l’umanità e l’arcaico sacro di queste uniche sorelle di pietra. Un viaggio in 80 fotografie – suddivise in 40 coppie – dal forte potenziale visivo, narrativo, concettuale, analogico e simbolico dove i luoghi, le atmosfere e soprattutto il racconto umano, propongono un itinerario e un dialogo ideale dall’altipiano della Murgia alla sponda orientale del fiume Giordano.
Dal 20 gennaio al 17 marzo 2019 al Museo di Palazzo Lanfranchi, Piazzetta Pascoli 1, Matera.
Per accedere alle mostre è necessario essere in possesso del passaporto Matera 2019.
Info: www.matera-basilicata2019.it