La famiglia come una fiaba nelle fotografie di Carla Iacono

carla iacono Melancholia mostra genova
Campagna vicino a Tübingen. La luna è tratta dal dipinto Mond realizzato nel 1888 da Julius Grimm (astronomo e fotografo scientifico tedesco) e conservato nel Museo dell’Università di Tübingen. Il dipinto mostra la luna come non può mai essere vista nella realtà, ovvero illuminata su tutta la superficie in una sola volta. Le silhouettes sono un omaggio a Lotte Reiniger (1899 - 1981), regista e straordinaria animatrice tedesca alla quale la città di Tübingen ha dedicato una mostra permanente nello Stadtmuseum.

Melancholia è il titolo della nuova mostra di Carla Iacono alla galleria VisionQuesT 4rosso di Genova.

A differenza dei precedenti lavori di Carla Iacono, basati principalmente sul ritratto, questo è un lavoro di paesaggio ma prosegue il percorso intrapreso con le serie precedenti, incentrate sull’analisi dei riti di passaggio, a partire dal passaggio dall’infanzia all’adolescenza.

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Lago artificiale vicino a Tübingen (Kirchentellinsfurt Baggersee). Il paesaggio simbolico e la presenza dei cigni richiamano la pittura di Caspar David Friedrich (tra cui Schwaene im Schilf – Cigni tra le canne). La luna, esageratamente grande ed irreale, richiama il film Melancholia del regista danese Lars Von


E di un rito di passaggio si parla anche in “Melancholia”.

Le immagini sono state scattate durante i viaggi effettuati dall’artista per visitare la figlia Flora, che ha trascorso un anno a Tübingen (Germania) nell’ambito del programma Erasmus.

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Parco del castello di Ludwigsburg. Il corpo celeste raffigurato è Mimas, uno dei principali satelliti naturali di Saturno. Per la distribuzione dei crateri sulla superficie assomiglia, per gli appassionati di Star Wars, alla Morte Nera, stazione spaziale dotata di enorme potenza distruttiva. La figura femminile sul lato sinistro dell’immagine rappresenta il perturbante delle narrazioni popolari nonché la figura del Wanderer (figura topica del romanticismo tedesco) declinata al femminile.

Un progetto autobiografico

Si tratta quindi ancora una volta di un lavoro autobiografico, in cui il viaggio è inteso soprattutto nel suo significato archetipico, ovvero processo di individuazione, e come meccanismo di distacco/ritorno.

Il tutto rappresenta, mantenendo quindi una forte valenza autobiografica, il rito di passaggio della separazione.

Foto come una fiaba e un dipinto

Come nei panorami simbolico-contemplativi del Romanticismo tedesco il paesaggio è qui metafora dell’anima, ricco di contenuti che trascendono gli aspetti formali dell’immagine e rappresentano stati d’animo che spaziano dall’orgoglio materno alla malinconia ed alla preoccupazione per l’incertezza del futuro.

Il linguaggio è pittorico/fiabesco, secondo lo stile ormai consolidato di Iacono; ci mostra vedute trasfigurate dal filtro della fantasia: luce, colori, piccoli particolari realizzati a collage (media già utilizzato dall’artista in lavori di installazione ed illustrazione), tra cui i corpi celesti inseriti nei cieli di tutte le vedute, che proiettano il reale in una dimensione più intima ed onirica.

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Campagna vicino a Tübingen. La luna è tratta dal dipinto Mond realizzato nel 1888 da Julius Grimm (astronomo e fotografo scientifico tedesco) e conservato nel Museo dell’Università di Tübingen. Il dipinto mostra la luna come non può mai essere vista nella realtà, ovvero illuminata su tutta la superficie in una sola volta. Le silhouettes sono un omaggio a Lotte Reiniger (1899 – 1981), regista e straordinaria animatrice tedesca alla quale la città di Tübingen ha dedicato una mostra permanente nello Stadtmuseum.

Come nell’omonimo film di Lars Von Trier “Melancholia” da cui è mutuato anche il nome del progetto, i corpi celesti si stagliano sullo sfondo scatenando un senso di spaesamento e sottolineando la dicotomia (tra vulnerabilità e forza) dell’affrontare un futuro incerto.

Citazioni artistiche e storiche

Come nelle precedenti serie, Iacono non rinuncia a citazioni storico-artistiche, rappresentative di specifici sentimenti o legate ai luoghi visitati durante i viaggi.

Innanzitutto il cinema d’autore con i richiami oltre che a Von Trier, anche a Andrej Tarkovskij, Alain Resnais, Gore Verbiski, Karel Zeman; e poi l’arte di Caspar David Friedrich e Dürer, i riferimenti a Eugenia di Leuchtenberg, principessa franco-tedesca a cui apparteneva una delle dimore ritratte, le silhouette di Lotte Reiniger.

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Parco del castello di Ludwigsburg. La luna disegnata è qui un omaggio a Karel Zeman (1910- 1989, regista e animatore ceoslovcco. Innovatore e profondo conoscitore di varie tecniche di animazione, nei suoi film riuscì a fondere disegno animato e riprese dal vivo. La scala (a sette gradini come le operazioni per giungere alla pietra filosofale) e la sfera di pietra richiamano invece l’incisione di Dürer Melancholia I (1514), opera densa di riferimenti esoterici ed alchemici.

Completano la serie fotografica un’installazione ed un “Carnet de Voyage” a soffietto che “svelano” alcune delle fonti iconografiche.


“Melancholia” è innanzi tutto un gesto d’amore da parte dell’artista verso la propria famiglia, e al contempo una riflessione sull’incertezza del futuro, nella speranza che ciascuno senta la responsabilità di dare un proprio contributo per lasciare ai propri figli un mondo migliore, basato sul rispetto per gli altri e l’amore per la cultura.

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Parco del castello di Ludwigsburg, con vista frontale del palazzo principale. I due corpi celesti sono Rhea e Tethys, entrambi satelliti naturali di Saturno, pianeta tradizionalmente legato alla malinconia, umore fondamentale spesso associato a personalità dotate di spiccato talento artistico e scientifico. La mappa inserita nel prato di fronte al palazzo è invece un riferimento al film di Alain Resnais L’anno scorso a Marienbad, straordinaria pellicola innovativa nell’uso degli spazi fisici e concettuali che ha sicuramente influenzato Lars Von Trier nella realizzazione degli esterni in Melancholia


Melancholia, Carla Iacono

Dove: VisionQuesT 4rosso, Piazza Invrea 4 r, Genova

Quando: dal 25 gennaio al 30 marzo 2019

Orari: dal martedì al sabato 15.00 – 19.00 e su appuntamento

Info: www.visionquest.it