Fino al 6 maggio, alla Tate Britain una grande retrospettiva del leggendario fotografo Don McCullin.
Conosciuto come uno dei più grandi fotografi viventi della Gran Bretagna, McCullin ha catturato immagini di conflitti provenienti da tutto il mondo, tra cui il Vietnam, l’Irlanda del Nord, il Libano e il Biafra.
Ora queste fotografie, quasi 250 in tutto, stampate dallo stesso artista nella sua camera oscura, sono in mostra alla Tate: un’occasione unica per ripercorrere la sua carriera.
McCullin ha iniziato a fotografare negli anni ’50, documentando i suoi dintorni e la comunità locale nel suo Finsbury Park, a Londra. Nel 1958 la sua fotografia The Guvnors, un ritratto di una famigerata gang locale, è stata pubblicata su The Observer, lanciando la sua carriera di fotoreporter. Lavorando prima per The Observer e poi per The Sunday Times Magazine, McCullin ha continuato a catturare importanti conflitti in tutto il mondo, dal Vietnam e dal Congo a Cipro e Beirut.
La mostra include alcune delle fotografie più iconiche di McCullin oltre alle riviste, gli appunti, il suo elmetto e la fotocamera Nikon colpita da un proiettile in Cambogia.
La mostra è curata da Simon Baker, direttore della Maison Européene de la Photographie di Parigi, e Shoair Mavlian, direttore di Photoworks, coadiuvato da Aïcha Mehrez, assistente curatore di Contemporary British Art, Tate Britain.
È accompagnato da un catalogo completamente illustrato e da un programma di conferenze ed eventi nella galleria.