Progata fino al 30 gennaio la mostra “Jacopo Benassi. Vuoto” al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Si tratta della prima personale in un museo dedicata al fotografo ligure.
Dallo studio dell’artista parzialmente ricreato all’interno della mostra nelle sale del Centro Pecci, il progetto espositivo si sviluppa in una spazialità dilatata che accoglie alcune delle serie e dei lavori più significativi dell’autore.
La sua prima fotografia è quella di un gruppo punk in un centro sociale. Dalla fine degli anni Ottanta, Jacopo Benassi si forma nell’alveo della cultura underground spezzina, sviluppando nel tempo uno stile particolare fatto di mancanza di profondità di campo e flash. Una fotografia cruda, vera, pur nella totale mancanza di luce reale. Un atto forzato, un evento creato dall’artista in cui lo scatto perfetto non esiste.
I soggetti di Benassi, che provengono da mondi differenti
I soggetti di Benassi sono i più disparati. Si va dall’umanità che abita la cultura underground e musicale internazionale (a partire dall’esperienza del club Btomic, gestito dallo stesso fotografo con alcuni amici) a ritratti di modelle.
E poi attrici, artisti, stilisti pubblicati nelle più importanti riviste italiane, fino all’indagine sul corpo, che varia dalla documentazione autobiografica di incontri sessuali, allo sguardo intenso sulla statuaria antica e che può essere considerato il “filo rosso” della sua produzione pantagruelica.
Un posto speciale nell’opera di Benassi è occupato dall’autoritratto, spesso legato al suo percorso performativo. La sperimentazione sulla performance, sua o di altri, si lega costantemente alla musica e viene sempre mediata dall’immagine fotografica, soggetto e oggetto della sua ricerca.
Un viaggio tra opere, anche inedite
In mostra vengono presentate anche opere inedite legate all’interesse di Benassi per l’editoria e la produzione di libri. Proprio da un lavoro editoriale in via di pubblicazione nasce la serie The Belt, progetto sul distretto industriale di Prato in collaborazione con l’Archivio Manteco, che oltre a essere esposto è stato protagonista nel 2020 in diverse affissioni pubbliche che si potevano trovare in città.
Il titolo della mostra – Vuoto – richiama la specifica sensazione dell’autore rispetto alla sua produzione. Un desiderio di mettersi a nudo, tirando fuori da sé tutto, in un percorso di auto-esposizione pubblica.
In questa mostra il fotografo si concede interamente allo spettatore, consegnando il suo studio, i suoi strumenti, il panorama creativo che l’accompagna nella gestazione del lavoro, l’insieme degli scatti che danno vita a un’indagine ventennale sui temi dell’identità, della notte, del lavoro.
Un atto di apertura verso l’esterno che costituisce un punto zero nella carriera dell’artista e, di contro, una possibile rinascita.
Il progetto The Belt
Con The Belt, dal 31 agosto le attività, gli strumenti, gli uomini e le donne che animano il distretto tessile pratese sono diventati i soggetti delle immagini esposte su grandi cartelloni pubblicitari in vari punti della città. “Lavorando nelle fabbriche di Prato una delle cose che mi ha più colpito è stata la presenza di immagini sacre – afferma l’artista –.
Mi aspettavo un legame forte con la politica e invece ho trovato un legame con la religione. Il mio sguardo si è fermato perciò molto su questo aspetto e poi sul rito del mangiare e sui gesti delle mani, che sono forse le vere protagoniste di queste mie fotografie”.
La scelta di anticipare la mostra con una campagna di affissioni pubbliche che presenta il lavoro
di Benassi su Prato e le sue fabbriche, risponde all’interesse del museo ad uscire dalle sue mura e a cercare un rapporto più dinamico e diretto con la comunità cittadina.
Il libro, Fags
La riapertura della mostra, accompagnata dalla pubblicazione del libro FAGS, diventa l’occasione per rilanciare la campagna di fundraising. Acquistando una fotografia di Benassi a tiratura limitata, sarà possibile sostenere le attività del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.
Jacopo Benassi, Vuoto | |
Dove | Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, viale della Repubblica 277, Prato |
Quando | fino al 30 gennaio 2021 |
Orari | dalle 12 alle 20, dal mercoledì al venerdì |
Ingresso | Ingresso gratuito per le prime due settimane |
Info | www.centropecci.it |