È ospitata all’interno del Convento di San Domenico Maggiore di Napoli, la mostra SISMA80. Il progetto fotografico è promosso dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli nell’ambito dell’anniversario del quarantennale dal terremoto del 23 novembre 1980.
Una mostra ideata e diretta da Luciano Ferrara, prodotta da noos aps, responsabile produzione Sofia Ferraioli, e con l’organizzazione e curatela di tribunali138.
Sisma80: il terremoto visto da 20 fotografi
L’esposizione porta a Napoli lo sguardo e la testimonianza di oltre 20 fotografi che con i loro scatti ridanno voce a una ferita di una catastrofe non ancora rimarginata.
In mostra ci sono le fotografie dell’ Archivio Luciano D’Alessandro Studio bibliografico Marini, Roma – Massimo Cacciapuoti – Toty Ruggieri – Annalisa Piromallo – Gianni Fiorito – Fotosud (Giacomo Di Laurenzio, Antonio Troncone, Mario Siano, Guglielmo Esposito) – Associazione Archivio Carbone – Pressphoto (Gaetano Castanò, Franco Castanò, Franco Esse) – Mario Riccio – Giuseppe Avallone – Guido Giannini – Pino Guerra – Sergio Del Vecchio – Archivio fotografico Ferrara, Luciano Ferrara – Mimmo Jodice.
Oltre 100 immagini che ritraggono gli scenari della catastrofe, allestite nel Grande Refettorio del Convento di San Domenico Maggiore. Dalle proteste in piazza del Plebiscito a Napoli ai terremotati alloggiati negli autobus. E poi nelle scuole occupate, nei campi containers presso i quartieri di San Pietro a Patierno, San Giovanni a Teduccio, Barra, Secondigliano.
Non mancano foto di disperazione nell’epicentro dell’avellinese con scatti che ritraggono crolli e zone devastate. Luoghi che vanno da Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Teora e Bagnoli Irpino, fino a Bavano nel potentino. Ancora le fotografie di Pozzuoli con le ricostruzioni post-terremoto.
Il percorso della mostra prosegue nella sala del Piccolo Refettorio, dove i visitatori potranno assistere alla videoinstallazione “Il racconto dei protagonisti”, proiettata su una parete di 6 metri e realizzata da Gix Musella e Elio Di Pace, che completa l’esposizione attraverso voci e testimonianze.
Sisma80: occhi puntati sul fotogiornalismo d’inchiesta
SISMA80 è un progetto inedito di narrazione partecipata sugli effetti del terremoto dopo 40 anni. Le immagini selezionate costituiscono un contributo esclusivo dei fotografi e delle fotografe. Loro: autori e autrici di testimonianze uniche e preziose che necessitano di essere riportate alla luce.
La mostra vuole evidenziare l’importanza del ruolo del fotogiornalismo d’inchiesta, sempre più utile e necessario per la democrazia e le condizioni di vita di milioni di cittadini.
Le voci di chi allora fu chiamato a documentare con l’obiettivo, a distanza di 40 anni, tremano oggi forse più di quelle mani che scattarono con la tragedia davanti. Come se dai fotografi fossero pronunciati più a caldo i ricordi di oggi, piuttosto che le impressioni visive di allora, freneticamente depositate su rullino fotografico.
Se la responsabilità e l’etica del professionista non avevano concesso alla persona dietro all’obiettivo di dare spazio allo scoramento, oggi è all’emotività dei fotoreporter che si vuole restituire uno spazio espressivo libero attraverso la registrazione dei loro racconti.
Una documentazione puntuale
Completa la mostra la grande installazione dal titolo “Il Cratere Mappe Infografiche” (mt. 6×2,5) allestita nel Grande Refettorio. Qui sono raccolti documenti e informazioni sul terremoto attraverso una selezione di pagine de Il Mattino dell’epoca, insieme alla mappatura dei luoghi colpiti e degli effetti.
Il “Cratere” divenne il nome di una vasta area che, dall’Appennino meridionale si estendeva su tutta l’Irpinia e nelle zone adiacenti delle province di Salerno e Potenza.
Descrivere i terremoti in cifre significa documentare, restituire dati, rendere il fenomeno leggibile, contribuire a far sì che si salvi il salvabile, che non si ripeta l’indicibile. L’elenco dei comuni coinvolti, i gradi di scala Mercalli, le stime del numero dei morti e dei feriti, le pagine della stampa: tutti i dati esposti in questa grande installazione offrono l’opportunità al visitatore di essere interpretati e convertiti in una lettura critica.
Una mostra che mette in luce una narrazione autentica a partire dai vissuti delle donne, degli uomini e dei bambini, che hanno subito gli effetti di un evento naturale devastante.
SISMA80
dal 12 febbraio al 31 marzo 2021
Convento di San Domenico Maggiore, Vico San Domenico Maggiore 18, Napoli
Giorni e orari di apertura: dal lunedì al venerdì – dalle ore 10.00 alle ore 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00).
Per prenotare l’ingresso: noos.tribunali138@gmail.com