Mind the Gap, un progetto d’arte contemporanea a Gorizia

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Studiofaganel ospita la quarta edizione di “Mind the Gap. Caterina Morigi / Ulla Rauter / Debora Vrizzi”, progetto d’arte contemporanea pensato da Augusta Eniti di Altreforme Udine.

A cura di Giada Centazzo, Bruno di Marino e Rachele d’Osualdo, l’esposizione è stata prolungata al 1° maggio.

Il progetto Mind The Gap è un’iniziativa dedicata alle arte visive contemporanee. È organizzata da Altreforme a Gorizia, in collaborazione con diverse realtà culturali e istituzionali della Regione Friuli Venezia Giulia. Il progetto, iniziato nel 2017, si svolge in diversi luoghi della città.

mind the gap mostra gorizia
Ulla Ruater Glissando 2007 © courtesy the artist

Un progetto dedicato a Basaglia

L’iniziativa è dedicata a Franco Basaglia, lo psichiatra ispiratore della legge 180 e della chiusura dei manicomi. Inoltre ha l’obiettivo di rafforzare negli anni, attraverso una molteplicità di azioni, processi culturali partecipativi. Come affermava Basaglia, l’arte e la cultura possono diventare un dispositivo per coinvolgere, assieme ai luoghi, il sistema di relazioni che questi luoghi ospitano.

Ricordato per la sua innovativa riforma nel campo della psichiatria, Basaglia ha rivalutato la malattia mentale donando dignità prima di tutto al paziente, considerato fino ad allora un essere umano da nascondere.

Una persona esposta inevitabilmente ad un crudele pregiudizio sociale, condizione di segregazione che per molti cittadini ha significato essere rinchiusi in un triste destino inascoltato.

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Debora Vrizzi, Out fo Order (Angela) 2021 © courtesy the artist

Basaglia rende il paziente un essere umano da accogliere, ascoltare, capire e  prima di tutto da aiutare. La fragilità della mente che conquista l’attenzione di decisioni governative importanti e che divengono profonda impronta nella storia sociale dell’uomo.

Meritevole il contributo di questo importante personaggio con la Legge 180 del 13 maggio 1978 denominata “Legge Basaglia” che ha cambiato l’ordinamento degli ospedali psichiatrici mettendo in campo un nuovo modo di trattare e gestire i disturbi mentali.

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Caterina Morigi, Trama 2013 © courtesy the artist

Tre artiste in mostra

L’edizione di quest’anno vede focalizzate al pubblico le tre artiste visive Caterina Morigi, Ulla Rauter e Debora Vrizzi. Ognuna, con la propria visione, propone domande sul ‘corpo”, un intreccio tra natura e cultura. Il nucleo del tema riporta al limen, dall’analisi di Basaglia il concetto di confine come soglia e in senso metaforico il principio. La soglia che permette il passaggio, il ‘passaggio verso” nuove finestre sul mondo, nuovi ambienti della mente e del vivere. Una dimensione definita come pre-condizione di un rapporto, di un incontro e del nuovo nella singola creatività. 

Nel corpo umano il limen è sovrano, in un eterno intreccio tra collegamento e separazione, ma anche protezione e infine medium di connessione. Morigi, Rauter e Vrizzi si interrogano sul corpo da prospettive diverse e con una propria identità. Lo analizzano in modo intelligibile nelle questioni del confine, utilizzando dialettiche di soggetto/oggetto, familiare/estraneo, proprio/altro, interno/esterno. 

Mind the Gap ulla rauter
Mind the Gap, exhibition view, Ulla Rauter © Altreforme.

Caterina Morigi, Ulla Raute, Debora Vrizzi

Caterina Morigi (Ravenna, 1991) pone al centro delle proprie opere il cambiamento della materia condizionata dallo scorrere del tempo e raccontata nei suoi elementi meno visibili, esiliati all’analisi.

Nel dittico fotografico esposto in galleria Trama (2013), l’autrice coglie le imperfezioni della pelle umana, ponendo all’attenzione nei, cicatrici, macchie, irregolarità epidermiche ri-significandole in immagini problematiche da codificare in una duplice dimensione, ingrandite e rimpicciolite lasciando all’osservatore la propria traduzione visiva.

Ulla Rauter (Vienna, 1980) propone un analisi estetica in una contaminazione e incrocio tra sound art, performance e arti visive, restituendo dispositivi sonori e strumenti musicali sperimentali capaci di esprimere stimoli fisici grazie a sonorità elettroniche.

Glissando (2007), visibile in esposizione, è una costruzione dotata di archetto costituito da corde di rame che Rauter ‘suona sulla propria pelle’ attraverso affascinanti interventi performativi, realizzando suoni sconvolgenti e ‘sui generis’. 

Debora Vrizzi (Cividale del Friuli) analizza il concetto di identità personale e collettiva, ricorrendo da una parte a strutture semi-narrative o simbolico-concettuali, dall’altra alla rappresentazione del reale e alla sua storia personale.

In Out of Order (2021), un progetto multimediale che comprende un video e quattro fotografie, realizzato appositamente per l’evento, il racconto parte da cartelle cliniche di donne internate in strutture da manicomio nell’epoca Fascista. Vrizzi indaga la connessione tra corpo femminile e potere, mettendo in sequenza alcuni ‘oggetto simbolici’ che rievocano gli eventi ispirate alla visione delle artiste surrealiste. 

Mind the Gap, exhibition view, Debora Vrizzi © Altreforme

Info: Mind The Gap

Terry Peterle
Terry Peterle
Nell’ambito della fotografia il suo interesse e i suoi studi si sono rivolti prevalentemente nella cultura e linguaggio fotografico, e con particolare interesse segue lo sviluppo e le diramazioni dello stesso nella fotografia attuale.

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