Nella Project Room di Camera Torino apre al pubblico Emergency Exit la mostra personale di Federico Clavarino.
Un’esposizione che, attraverso la rilettura e ri-significazione di venticinque fotografie e oggetti creati negli ultimi anni dall’artista, prende in esame i temi ricorrenti della sua ricerca artistica per verificare le modalità di formazione delle identità contemporanee.
Curato da Giangavino Pazzola, il percorso espositivo include immagini provenienti da tre serie di lavori ideati dall’inizio della carriera di Clavarino sino ad oggi.
La mostra è in collaborazione la galleria Viasaterna di Milano.
Un viaggio nel mondo di Federico Clavarino
Le foto di Italia o Italia (2010-2014), realizzate dopo il trasferimento in Spagna, guardano al territorio di origine con uno sguardo rinnovato, esplorando il paesaggio italiano come un luogo del passato.
Un viaggio fisico e interiore allo stesso tempo, che restituisce pezzi di città enigmatiche e sospese tra passato e presente. Una situazione il cui sviluppo è condizionato dal rapporto conflittuale con l’eredità monumentale e con le rovine della cultura antica.
Con i lavori di The Castle (2011-2016), invece, il fotografo torinese si interroga sul significato di Europa come identità politica individuale e collettiva.
Lo fa immortalandone in bianco e nero quei simboli che generano identificazione, stereotipi e tensioni.
Un’indagine sociale e personale
L’autore compie un viaggio dove il registro documentaristico è più rarefatto e il paesaggio è restituito per frammenti e appunti visivi che, allo stesso tempo, indagano e ricostruiscono tale identità in formazione.
L’esito di tale percorso non è una dichiarazione, ma un invito a interrogarsi sull’importanza del patrimonio culturale condiviso come elemento centrale per dare forma a un clima che accomuna cose, persone, città.
Il frammento e il dettaglio quasi irrilevante caratterizzano anche i lavori inclusi nella serie Eel Soup (2016-2020). Qui parti di corpi e di luoghi si dispiegano e si avvolgono, si flettono e si toccano in maniera armoniosa per l’occhio del fotografo, ma rischiano di essere trascurabili o invisibili all’attenzione del mondo.
Relazioni deboli
Con questo progetto ultimo progetto, mostrando il contatto tra organico e inorganico esaltato anche dal dialogo delle fotografie con le sculture realizzare insieme all’artista Tami Izko, Clavarino mette in luce la debolezza delle relazioni contemporanee e la necessità di costruire realtà accoglienti fatta di vicinanza, coesistenza e condivisione.
Completano il percorso espositivo dei lavori inediti che fanno parte delle ultime ricerche di Clavarino.
Ricerche che riguardano la relazione tra l’immagine e lo spazio della scena, in cui semplici gesti come quelle del parlare o del leggere vengono immortalati su fondale neutro, amplificandone così il valore di finzione.
Dove | Camera Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, Torino |
Quando | fino al 26 settembre 2021 |
Orari | Dal 29 luglio al 5 settembre: mercoledì-domenica 11-19, lunedì e martedì chiuso. Dal 6 settembre: lunedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica 11-19, giovedì 11-21, martedì chiuso. |
Ingresso | 10 euro; previste riduzioni |
Info | www.camera.to |