Da Araki a Migliori: la fotografia, l’arte e il paesaggio urbano

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In concomitanza con l’apertura dell’Urban Center, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta una mostra che mette in dialogo un’ampia selezione di opere dalle collezioni museali con rari materiali d’archivio.

L’arte e la città“, a cura di Stefano Pezzato, è concepita come espressione diretta della città di Prato, dove il Centro Pecci è stato fondato e ha la propria sede, ma anche come riflesso di un contesto metropolitano in costante rinnovamento ed estensione. Ovvero l’area tra Firenze, Prato e Pistoia, dove il Centro Pecci è inserito e opera. Questa nuova mostra presenta una panoramica inesplorata dei rapporti fra arte contemporanea e ambiente urbano.

Nobuyoshi Araki Viaggio in Italia, 2000 Comodato dell'artista
Nobuyoshi Araki Viaggio in Italia, 2000 Comodato dell’artista

Città e paesaggio: cosa c’è in mostra al Centro Pecci

Il percorso espositivo si articola in tre sezioni che si articolano all’interno dell’Ala grande del museo, che si estende e affaccia sull’asse di Viale della Repubblica. Qui la città è indagata e interpretata da diversi artisti contemporanei. Si trova l’arte prodotta negli ultimi decenni, che si riferisce o si integra alla realtà urbana e l’arte contemporanea nel tessuto di Prato e nella cornice stessa del Centro Pecci, che la rappresenta e la promuove.

Dipinti, sculture, installazioni, fotografie, video, insieme a disegni, stampe, materiali d’archivio di una quarantina fra artisti e gruppi, sia italiani sia internazionali, raccolti nelle collezioni e documentati in vari archivi del Centro Pecci investigano tematiche attuali quali le trasformazioni, le trasfigurazioni e utopie della città, i conflitti, le ascese e cadute che si sviluppano al suo interno. Lavori che parlano di incontri e confronti, scenari e soggetti propri dell’ambito urbano, ma che svelano anche inserimenti artistici pensati e realizzati per Prato, che ha nel Centro Pecci un punto di riferimento culturale e identitario, assumendo ormai da mezzo secolo il ruolo di città dedita allo sviluppo e alla raccolta delle arti contemporanee.

Nan Goldin Night Vision from my Apartment of World Trade Center NYC, 2001 Comodato dalla Collezione di Alessandro Grassi Archivio fotografico del Centro Pecci
Nan Goldin Night Vision from my Apartment of World Trade Center NYC, 2001 Comodato dalla Collezione di Alessandro Grassi Archivio fotografico del Centro Pecci

Aprono e chiudono il percorso espositivo alcune opere espressamente “made in” Prato, per ribadire la centralità e influenza della ricerca artistica contemporanea all’interno di questa città, che attraverso il Centro Pecci rappresenta il presente e futuro di una regione estremamente ricca e fiera della propria storia come la Toscana.

La scelta di esporre solo opere provenienti dalle collezioni e materiali d’archivio punta a valorizzare il vasto patrimonio raccolto e in continua espansione, per sottolineare la potenzialità, flessibilità e sostenibilità di progetti realizzati con materiali acquisiti e conservati al Centro Pecci dal 1988 a oggi.

Gli artisti in mostra

Andrea Abati, Andreoni & Fortugno, Nobuyoshi Araki, Marco Bagnoli, Richard Baquié, Massimo Barzagli, Rossella Biscotti, Eberhard Bosslet, Botto & Bruno, Marcos Chaves, Marcelo Cidade, Marco Cingolani, William Eggleston, Anna Esposito, Jan Fabre (con Ilya Kabakov), Fischli & Weiss, Rainer Ganahl, Gilbert & George, Nan Goldin, Dmitri Gutov (per Radek Community), Haas & Hahn, Takashi Homma, Karen Kilimnik, Kinkaleri, Philip Lorca di Corcia, Lucia Marcucci, Mario Mariotti, Fausto Melotti, Nino Migliori, Domingo Milella, Anatoly Osmolovsky, Fabrizio Plessi, Anne & Patrick Poirier, Guido Sartorelli, Mauro Staccioli, Wolfgang Tillmans, Marco Tirelli, Leonid Tishkov, Rodolfo Vitone, Andy Warhol, Erwin Wurm

L’esposizione rimarrà aperta fino al 12 giugno 2022.

Per info: centropecci.it

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