Fino al 12 dicembre, nella Project Room di Camera Torino, è aperta al pubblico la mostra How to Secure a Country +. Si tratta della prima personale dell’artista palermitano Salvatore Vitale presentata in un’istituzione italiana.
Investigando diverse modalità di rappresentazione del potere nella contemporaneità, la mostra offre una riflessione su temi connessi oggigiorno sia sul piano politico sia su quello sociale. Si va dai corpi e la loro possibilità di movimento, dalle barriere fisiche e digitali alla visibilità e invisibilità delle autorità fino al controllo sociale e le sue forme.
Salvatore Vitale: cosa vedere alla mostra di Torino
Il percorso espositivo, curato da Giangavino Pazzola, si compone di oltre quaranta opere realizzate con differenti media e appartenenti a due nuclei di lavori, relativi ad altrettante ricerche di lungo periodo realizzate da Vitale a partire dal 2014 sino ad oggi.
La maggior parte di queste opere appartengono alla serie “How to Secure a Country +” (2014 – 2019), racconto neutro e acritico del sistema di sicurezza nazionale svizzero esplorato dal suo interno. Una rappresentazione che rifugge la tentazione reportagistica dell’azione per orientarsi su una catalogazione ricca di dettagli descrittivi e – allo stesso tempo – enigmatici.
Articolando il discorso in diversi capitoli, Vitale ricostruisce un quadro esaustivo del sistema di sicurezza di uno stato, portando lo spettatore a riflettere sull’idea di protezione nella relazione tra autorità e individuo.
Due opere e le telecamere
Insieme a queste, il percorso espositivo include anche due opere del progetto “Persuasive System”, ricerca iniziata dall’artista nel 2020, e attualmente ancora in corso, incentrata sul tema dell’influenza della sorveglianza digitale nel controllo sociale degli individui.
In Corte Est, inoltre, antistante l’ingresso principale di OGR Torino, viene ospitata l’installazione di tre telecamere di sorveglianza. Le telecamere registrano in tempo reale il passaggio delle persone in una area delimitata, e segnalata per mezzo di un segno grafico. Il tutto in conformità con le direttive Europee per l’installazione di sistemi di sorveglianza.
Le immagini verranno trasmesse contestualmente in diretta sia sui grandi schermi allestiti nel foyer di OGR sia in due monitor installati a Camera Torino. Dopo la prima settimana di mostra, l’installazione in OGR verrà spenta. Si rivivrà nei video a Camera e, rafforzare così l’idea di pervasività della sorveglianza nella vita sociale odierna.
L’esperimento sociale
Sempre in quest’ultimo ambiente è allestita, a completare il percorso, l’installazione di un video-essay realizzato per l’occasione da Vitale, con il quale viene messa in scena la rievocazione di un esperimento sociale sul comportamento delle persone.
Combinando immagini fisse e in movimento, filmati d’archivio, dati fattuali e testo, l’opera si avvale della metafora dell’aeroporto per svelare i paradossi connaturati alla logica della sorveglianza sistemica.
Il tutto evidenziando la necessità di porre maggior attenzione ai processi di omologazione dei comportamenti collettivi e dei sistemi che regolano la loro formazione.
La mostra è realizzata con il sostegno della Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia, realizzata in collaborazione con OGR Torino e la galleria Ncontemporary di Milano.
Dove | Camera Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, Torino |
Quando | fino al 12 dicembre 2021 |
Orari | Lunedì – mercoledì- venerdì- sabato – domenica dalle 11 alle 19. Giovedì dalle 11 alle 21. Martedì chiuso. |
Ingresso | gratuito |
Info | www.camera.to |