Fino al 13 novembre, le sale di Spazio 35 e Visionario, ad Udine, ospita la rassegna d’arte contemporanea Mind The Gap 2022. Iniziata nel 2017, come dedica allo psichiatra Franco Basaglia (padre della legge 180), quest’anno la manifestazione è giunta alla sua sesta edizione.
A cura di Giada Centazzo, Lorenzo Lazzari e Rachele d’Osualdo (Associazione Culturale ETRARTE), la manifestazione quest’anno vede la selezione di cinque artisti visivi: Sofia Caesar, Danilo Correale, Karolina Bergman Engman, Giulia Iacolutti e Flavia Tritto.
Il tema, gli artisti e gli spazi di Mind The Gap 2022
La manifestazione quest’anno si dedica allo studio dello spazio e usce dai confini del significato fisico e terminologico, in favore di un ideale interpretativo.
Le opere degli artisti sono l’idea ultima dello spazio come ubicazione di un ricordo passato innescato da oggetti che fungono da traccia del sopravvenire degli eventi, da gesti di introspezione e radicati quesiti esistenziali, espressione di mutamenti sociali e culturali in corso.
Le mostre a Spazio 35
In particolare nella sede di Spazio 35, in via Percoto, si possono vedere le opere di Sofia Caesar, Danilo Correale e Flavia Tritto.
Sofia Caesar indaga la relazione tra avanguardie latino-americane, il peso dell’artista contemporaneo e l’ontologia dello svago delle multinazionali tecnologiche. Il resoconto artistico combina danza con somatica e corpo con dispositivi tecnologici. È il caso dell’opera video Workation (2019) in cui analizza il concetto “lavoro” (work) in “vacanza” (vacation); un’espressione estremizzata del lavoro agile, divenuto realtà con la continua accelerazione tecnologica e il suo massiccio impiego, in una quasi incapacità di “stacco”.
Danilo Correale, similmente, indaga le diverse variabili della vita quotidiana e della dicotomia lavoro e tempo libero. Il medium di rilettura avviene attraverso la lente del corpo e del tempo. Cleanrooms (2021) è il titolo dell’installazione sonora composta da una configurazione audio dei luoghi di lavoro dislocati in quartieri finanziari dimenticati delle grandi aree metropolitane.
Flavia Tritto, infine, si muove tra inter-individualità, identità e auto-percezione con l’intenzione di metterne in discussione le radicate dinamiche. La sua ricerca artistica multidisciplinare si sviluppa tra video, installazione, performance e arte partecipata. Nella video installazione En Apesanteur (2019): l’interprete Katarina Nesic scruta con fare inconsueto corpo a corpo un cubicolo bianco. In questo modo, sottolinea le dinamiche della macchina da presa, mostrando il guardare degli astanti e il loro esserci. Emerge uno spazio in apparenza privato ed intimo ma assoggettato dalle sue figurazioni esterne; un processo che rimanda, di fatto, alla consapevolezza del sé tramite l’Altro.
Le mostre al Visionario
Il Visionario (Centro Espressioni Cinematografiche) ospita l’opera Rootless (2021) della svedese Karolina Bergman Engman. L’indagine, artistica e video, indaga lo svolgimento del ricordo nella relazione tra spazi scomparsi e i luoghi digitali. L’artista si serve della fotografia renderizzata e l’animazione, creando delle raffigurazioni oniriche al confine tra realtà e immaginazione. Il cortometraggio proposto a Mind The Gap è una scomposizione del funzionamento dei ricordi a partire dalla rappresentazione di una casa perduta.
Infine, Giulia Iacolutti condurrà il laboratorio partecipativo con gli studenti del Liceo Artistico E. Galvani di Cordenons a cura di Rachele D’Osualdo (Associazione Culturale ETRARTE) per sviluppare un progetto in video-performativo sulla mutazione degli spazi interpersonali.
Info: www.projectmindthegap.it