A Verona inaugura un nuovo spazio espositivo: il Meccanico, con sede in un ex negozio di un biciclettaio, in via San Vitale. Un nuovo spazio dedicato alla fotografia che conserva le tracce d’arredo della sua precedente funzione con ganci e neon industriali improntati sulla ricerca nel paradigma del contemporaneo.
La prima mostra è Herbarium di Alessandra Calò
Herbarium. I fiori sono rimasti rosa di Alessandra Calò inaugura la stagione di mostre al Meccanico. Il progetto – nato in collaborazione con Reggio Emilia Città Senza Barriere, Musei Civici di Reggio Emilia e ArtVerona – segna la linea programmatica del Meccanico. Di cosa si tratta? Di una fotografia che parlando di delicata bellezza dialoghi con linguaggi e discipline dell’ibrido e della contaminazione.
Herbarium. I fiori sono rimasti rosa nasce come indagine umana, focalizzandosi sul concetto di cura e diritto alla bellezza, attraverso l’osservazione di tutto ciò che nasce in maniera spontanea, selvatica e non programmata, che – contrariamente a quanto si pensi (erbacce, malerbe) – può risultare risorsa e punto di partenza per divenire opera d’arte.
Un progetto che ha coinvolto anche sei ragazzi con differenti disabilità: Paolo, Valentina, Flavia, Cinzia, Caterina e Valentina. “Incuriositi dalla ricca collezione custodita ed esposta a Palazzo dei Musei, il focus è caduto sugli erbari ed una riflessione sul loro significato” spiega Alessandra Calò. “Nonostante il carattere scientifico che contraddistingue le collezioni ivi custodite, ci siamo soffermati sullo sguardo romantico scoperto nel quaderno-erbario (datato 1883) del quattordicenne Antonio Casoli Cremona. Seguendo un percorso emozionale, ci siamo cimentati nell’osservazione della natura, nell’approccio al gesto di cura e successivamente alla realizzazione di un erbario rayografico”.