Mappe d’identità: Lorenzo Zoppolato va alla ricerca delle sue origini

Fino al 3 settembre, la Chiesa di San Lorenzo di San Vito al Tagliamento, a Pordenone, ospita la mostra Mappe d’identità di Lorenzo Zoppolato.

L’esposizione, a cura del CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, rientra nella Rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia 2023.

La rassegna, che proseguirà fino all’inizio del 2024, prevede quattro esposizioni fotografiche connesse fra loro da una tematica comune: #essenziale. Ad aprire l’evento la mostra di Zoppolato, premiato anche con il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia per un autore regionale.

Mappe d’identità, paesaggi del cuore e radici di appartenenza

In Mappe d’identità, Zoppolato ci mostra una sequenza di immagini che esprime una mappa visuale soggettiva di luoghi è cresciuto.

Le inquadrature e le composizioni minimali, intendono condurre il visitatore a soffermarsi sul lirismo e la fantasia che la percezione visiva di ognuno può restituire, in un oscillazione continua tra sostanziale e ideale.

Questa indagine soggettiva, inoltre, apre a due dimensioni. Da un lato la ricerca delle proprie radici identitarie e dall’altra la ricostruzione di un archivio visuale come guida verso un futuro consapevole, valorizzando il presente.

Conoscere l’origine dei luoghi per conoscere sé stessi

Per Zoppolato: “Conoscere la storia e la cultura del proprio territorio significa conoscere sé stessi e trovare un senso di appartenenza, solo così possiamo ricercare il nostro posto nel mondo”.

“La mia speranza – dice – è che questo progetto possa ispirare anche gli altri a intraprendere un viaggio “attorno a casa”: in altre parole scoprire la bellezza nascosta del proprio territorio e a tracciare la propria mappa d’identità. Ci sono tanti diversi “Friuli Venezia Giulia” che aspettano di essere raccontati con il proprio punto di vista. In cuor mio ho sempre sperato che cercando la bellezza nei luoghi più inaspettati avrei scoperto il paesaggio più nascosto in assoluto: l’identità”.

Le inquadrature che incrociano geometrie agglomeranti e dettagli poetici in opere, strade statali, ex aree minerarie, fabbriche in zone industriali ed ampi territori, sono posti che Zoppolato predilige e in cui registra qualcosa di essenziale.

Così la pensa il presidente del CRAF Davide De Lucia, che aggiunge: “Lontano dai cliché turistici della regione ritrova la straordinaria normalità del paesaggio, che diventa oggetto di studio e approfondimento visivo”.

Nella visione del direttore del CRAF Alvise Rampini: “Le sue fotografie sono ‘ordinate’. Le sue vedute trasformano rami in braccia accoglienti e raccontano un tempo immobile e armonico, dove tutto tace e tutto parla”.

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