Bergamo 23 visioni per un futuro presente è una mostra al Palazzo della Libertà di Bergamo e uno spazio aperto all’incontro.
Bergamo 23 vuole essere un percorso coinvolgente per capire la città, il suo presente e il futuro attraverso fotografie, video, disegni, progetti, numeri, dati, grafica.
Bergamo 23, una mostra per tre generazioni
Palazzo della Libertà è un palazzo storico e un esempio di architettura razionalista. Riaperto per la prima volta al pubblico dopo l’intervento di riqualificazione della facciata principale, si presenta alla città con una mostra, a cura di Luca Molinari e Federica Rasenti.
L’esposizione si sviluppa soprattutto grazie a tre visioni autoriali di tre generazioni differenti. Un vero e proprio invito a scoprire (o riscoprire) lo spazio urbano attraverso le testimonianze del passato-presente e il loro possibile futuro, già iscritto in alcuni progetti realizzati e molti in corso, appoggiandosi a una riconosciuta e consolidata qualità urbana e ambientale.
Passato, presente e futuro dialogano insieme nel percorso espositivo perché le città sono unioni di storia, società, tradizione e innovazione. Il pubblico è invitato a un’esperienza di conoscenza, attraverso tre aree:
- un’esplorazione sulla qualità architettonica del territorio che parte da materiale d’archivio con la collezione di fotografie, in parte inedita, di Gabriele Basilico (1944-2013) – archivio ANCE Bergamo
- un progetto fotografico che coniuga ritratti e luoghi di Filippo Romano (1968), per raccontare non solo le infrastrutture, ma anche chi abita e abiterà
- una proiezione verso un futuro possibile che si sviluppa anche grazie a tre video-racconti affidati a Davide Rapp (1980)
Tre momenti diversi per raccontare Bergamo, tra architettura e società
L’esposizione è pensata come un evento pop coinvolgente, in cui si alternano ritratti, architetture note ed edifici anonimi, disegni originali, progetti, scenari, numeri, dati e domande aperte, mappe e storie capaci di raccontare la complessità della città attuale e il futuro.
Bergamo 23 non solo tratteggia la prospettiva di una nuova città metropolitana, ma apre un dibattito sul tema delle città medie, che presentano alta qualità di vita e capacità di processare il cambiamento.
La mostra diventa un’occasione per offrire la visione della Bergamo che sarà da qui a qualche anno. Complementari saranno una collaborazione con l’Università e una riflessione sulle periferie, in un anno, il 2023, segnato non solo dal titolo di Capitale della Cultura, ma anche dal lavoro di redazione e stesura del nuovo Piano di Governo del Territorio, chiamato a dare indicazioni e prescrizioni sui cambiamenti urbani del prossimi 10 anni.
Infine, la mostra segna anche un’importante apertura per la città di Bergamo, quella di Palazzo della Libertà, costruito tra il 1937 e il 1940, fino a oggi inaccessibile ai nostri concittadini, e non solo, che torna alla città grazie a un recente accordo stretto con l’Agenzia del Demanio.
Bergamo 23, una mostra da scoprire lentamente
Il percorso si snoda tra il piano terra e il primo piano dell’edificio, grazie all’allestimento realizzato dallo studio PioveneFabi.
Nell’atrio gli elementi totemici che formano una composizione astratta progettata scomponendo il logo della mostra disegnato da Marco Camuffo dialogano con i ritratti fotografici scattati da Filippo Romano e stampati in scala reale.
Nella seconda sala, con affreschi che raccontano il territorio bergamasco e un’imponente meridiana, le foto di Bergamo scattate da Gabriele Basilico nel 1998 costituiscono la linea di orizzonte che separa la Bergamo del passato dalla citta che verrà, qui descritta attraverso un ricco wunderkammer dell’architettura urbana tra passato, presente e futuro.
Al piano superiore un allestimento minimo lascia spazio all’esperienza di scoperta di un luogo fino a poco tempo fa inaccessibile. L’edificio, che si trova in questo piano ancora nel limbo tra abbandono e riuso, contiene i tre video firmati di Davide Rapp e gli elaborati estratti dal Piano di Governo del Territorio di Bergamo, che illustrano la direzione intrapresa dall’amministrazione nell’immaginare la città futura.
La sfida di questa mostra è quella di raccontare Bergamo nel suo presente-futuro a un pubblico vasto di cittadini e curiosi, per fare comprendere le importanti trasformazioni che stanno avvenendo e che cambieranno in parte il volto del suo territorio metropolitano.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 17 settembre dal giovedì alla domenica, dalle 11 alle 19. L’ingresso è gratuito. Per info: bergamobrescia2023.it/eventi/bergamo-23/