Le opere di Rita Santanatoglia saranno in mostra a Senigallia allo Spazio Piktart. L’esposizione, “Alìta. Micro storie”, è curata da Simona Guerra e presenta 42 opere fotografiche originali.
In sostanza, il lavoro di una giovane autrice contemporanea impegnata da circa vent’anni sul tema dell’autoritratto.
Un lavoro concettuale e di ricerca
I lavori esposti, realizzati dal 2004 ad oggi, mostrano un’evoluzione di tipo concettuale, applicata al medesimo soggetto, che ha come filo conduttore l’idea di tempo.
Le Micro storie di Alìta – nome d’arte di Rita Santanatoglia – sono dunque degli accadimenti minimi, dei fotogrammi di una stessa azione che si snodano in poche immagini, con grande semplicità di comprensione. Il tutto per mettere in scena determinati stati d’animo dell’autrice o azioni che simulano il gioco psicologico del “come se”.
Rita Santanatoglia ha sin dal principio usato sè stessa considerando la sua figura un modello come un altro per interpretare situazioni. Successivamente il suo corpo ha acquisito un valore diverso, rivisto nelle sue immagini, così che il gesto del fotografarsi è diventato una fase di conoscenza e di congelamento di un modo di essere e ha dato inizio a una fase più introspettiva.
I pochi oggetti e gli elementi naturali che compaiono nelle stanze spoglie o nei luoghi isolati che fanno da sfondo, sono carichi di simbologia. Le scarpe, le calze fanciullesche (che rimandano alla fiaba di Alice), l’abito (tolto), lo specchio, le finestre (chiuse, aperte) sono alcuni di questi, mentre i pesci, animali apparentemente androgeni, senza sesso, lasciano un’apertura interpretativa – secondo l’autrice – alla lettura delle scene.
Il potere dell’autoritratto
Il potere dell’autoritratto ha un valore che l’Arte le riconosce da sempre. La storia della fotografia ha molti luminosi esempi, primo fra tutti per Rita Santanatoglia, quello avuto da Francesca Woodman che ha usato l’autoritratto per svelare a se stessa le sue identità molteplici e per dichiarare al mondo intero le sue inadeguatezze.
Ma l’autoritratto di Rita Santanatoglia non ha i contorni inquietanti della Woodman; diversamente lascia sospese ed aperte le scene che crea, le sue micro storie. Ognuno ha la facoltà – e il raziocinio – per capirne il suo senso.
Infine, uno sguardo alle motivazioni del nudo: un modo per eliminare ulteriori indizi della dimensione in cui Alìta prova a sciogliere il rebus dell’esistere e dell’essere donna.
Alìta. Micro storie. Rita Santanatoglia | |
Dove | Spazio Piktart, via Mamiani 14, Senigallia |
Quando | dal 26 settembre al 4 ottobre 2020 |
Ingresso | libero |
Orari | Da martedì a venerdì 18-20. Sabato e Domenica 16-20 |
Info | www.pikta.it/piktart |