Le prime fotografie mai scattate in Afghanistan sono opera del fotografo irlandese John Burke ma, nonostante i suoi scatti rappresentino una testimonianza straordinaria della Seconda Guerra Anglo-Afghana (1878-1880), è ancora oggi praticamente sconosciuto. Un fotografo che ha saputo rendere le immagini di guerra sotto un profilo poetico Burke creando splendide stampe all’albumina in bianco e nero, di cui pochissime giunte ai giorni nostri.
Ma arriviamo a Simon Norfolk che, nell’ottobre 2010, ha iniziato a comporre una nuova serie di scatti in Afghanistan, prendendo spunto proprio dal lavoro di John Burke e concependo, così, un progetto di collaborazione con Burke attraverso il tempo. Burke+Norfolk, infatti, è un progetto che vuole unire in un unico contenitore fotografie della guerra afghana di allora e di oggi e in cui Norfolk re-intepreta i paesaggi e i campi di battaglia di Burke nell’Afghanistan di oggi.
La varietà fotografica di Burke include paesaggi, campi di battaglia, siti archeologici, accampamenti militari, scene di strada, ritratti di ufficiali inglesi e ritratti etnologici di gruppo di afghani. Piuttosto che rimettere in scena artificialmente queste composizioni in modo esatto, Norfolk ha identificato dei contemporanei equivalenti, ricercando e viaggiando verso le posizioni vantaggiose di Burke e sviluppando una versione digitale della sua tecnica originale. Messi insieme, così, i due fotografi illustrano i cicli ripetuti e le lezioni non colte dalla storia.
Il progetto è in parte un atto d’accusa all’impatto inesorabile del conflitto e dell’imperialismo sul paesaggio e il popolo dell’Afghanistan nel corso degli ultimi centotrent’anni. Dal rapporto tra Norfolk e Burke vengono fuori delle immagini echeggianti che mettono in evidenza la continuità e il cambiamento da entrambi i lati del XX secolo nel paese devastato dalla guerra.
Fino all’8 settembre le opere di questo progetto saranno in mostra alla collettiva Trip, Travel routes in photography, esposte insieme agli scatti di altri fotografi ai Mercati di Traiano/Museo dei Fori Imperiali (Roma). Il progetto è consultabile anche sul sito www.simonnorfolk.com