REGGIO EMILIA. 6+1 fotografi per un’idea della montagna, del montanaro, della sua anima che ognuno ha restituito da una prospettiva diversa. E’ così che nasce il libro “In t’la nudda”, da un’idea del reggiano Giuseppe Boiardi, che attivato fotografi locali per realizzare il suo progetto.
“In t’la nudda” è il risultato collettivo di scatti di Eleonora Bertani, Alessandra Calò, Stefano Camellini, Alessandro Femminino, Lorenzo Franzi, Galileo Rocca a cui si aggiungono quelli di Giuseppe Boiardi con testi Silvia La Ferrara. Ogni fotografo è andato sull’appennino reggiano per scattare una realtà e realizzare il proprio fotoprogetto e raccontare la storia di chi vive quel luogo, per racconto sociale che scava tra paesaggio e umano.
La pianura guarda alla montagna con occhio distratto, luoghi da frequentare per la scampagnata domenicale, buona trattoria a prezzo conveniente, gente strana quella di montagna. La politica si ricorda della montagna spesso a ridosso delle tornate elettorali, qualche finanziamento a fondo perduto, una strada mai finita. Gente chiusa. Disagio sociale, depressione occupazionale, vivaio per nuovi imprenditori, tana per artisti. Giovani coppie in cerca di un luogo più naturale e vero per crescere i figli. Uomo-ambiente, un rapporto che forse reca ancora i segni dell’antico rispetto-timore.
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